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Cybersecurity, il fondo Cysero investe 2 milioni di euro nella piattaforma Octostar

Octostar Group

Per supportare lo sviluppo dei settori della robotica e della cybersecurity il fondo Cysero EuVECA promosso da AVM Gestioni SGR Gestore EuVECA Società Benefit congiuntamente con Kilometro Rosso – parco scientifico e tecnologico di Bergamo – investe in Octostar, startup italo-irlandese con un’offerta altamente innovativa nell’ambito della cyber-intelligence investigativa e decisionale.

In seguito alla sottoscrizione di un ‘convertible loan’ completata nei giorni scorsi, Cysero (con un team composto da Sandro Etalle, Luca Todesco, Edoardo Bosio e Kevin Bifulco) ha investito 2 milioni di euro nella tecnologia di Octostar, permettendo il rientro nel nostro Paese del know-how e delle risorse di una startup che mira a espandersi a livello globale anche attraverso lo sviluppo della filiale italiana, potenziando le proprie attività di ricerca e sviluppo.

La startup Octostar

Fondata nel 2023, Octostar è progettata per le organizzazioni che devono fare attività ‘investigativa e decisionale’. Queste attività sono cruciali in settori pubblici come la difesa nazionale e per la lotta alla criminalità ma sono sempre più rilevanti anche in ambito finanziario e corporate, per la difesa delle risorse aziendali, per la sicurezza informatica e per attività esplorative di tipo due-diligence.

Il punto di forza di Octostar risiede nella sua capacità di integrare tutte le tecnologie di intelligence in un’unica piattaforma operativa e di permettere alle organizzazioni di auto-aggiornare il sistema creando APPs, simili a quelle di Android o iOS. Le app si creano e installano permettendo di affrontare nuove sfide come nuovi generi di truffa o nuovi tipi di furto di dati rilevanti.

Grazie all’uso di tecnologie moderne come Kubernetes e un approccio a ‘grafo virtuale’, Octostar garantisce una scalabilità in grado di affrontare scenari contemporanei, permettendo l’elaborazione di dati su scala massiva, compreso l’uso delle più recenti tecnologie di AI generativa. Quest’ultimo strumento permette agli investigatori, per esempio, di individuare anche comunicazioni ‘sospette’ che utilizzano linguaggio gergale, cosa che potrebbe sfuggire ai modelli tradizionali di semplice ricerca per parole chiave.