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Contactless Card, Mobile e App: gli Innovative Payment sono cresciuti del 109% a 3,1 miliardi. Ma il Covid-19 attende al varco

Questa mattina si è tenuto, in streaming, l’evento ‘Innovative Payments: collaborare paga’, organizzato dall’omonimo Osservatorio del Politecnico di Milano. Significativi i risultati presentati, ma ahimé viziati dallo scoppio a Marzo della pandemia, che ha costretto le imprese a chiudere e il PIL a flettere a doppia cifra quest’anno. Va da sé che i dati registrati, positivi quanto a trend per l’intero comparto, vanno proiettati sullo sfondo di una fase economica di cui sappiamo ben poco, e ancor meno siamo in grado di interpretare nella attuali fasi iniziali della crisi globale.

Nel 2019 i pagamenti con carta (di credito e di debito) in Italia sono saliti a 270 miliardi di euro, con una crescita annua del +11%. L’utilizzo è stato legato sempre più ad acquisti quotidiani come dimostrano la crescita delle transazioni pro capite (83 nel 2019 rispetto alle 71 dell’anno precedente, +17%) e il calo del valore medio di ogni transazione, intorno ai 53,7 euro (circa 3 in meno rispetto al 2018). L’incremento riscontrato, seppure più alto della media europea guardando ai dati 2018 (+16%), non risulta però sufficiente per permettere all’Italia di scalare la classifica continentale e andare oltre la 23esima posizione (su 27) nella quale già si trovava, ben lontana dai paesi più performanti come Danimarca, Svezia e Finlandia, che registrano oltre 300 transazioni pro capite all’anno.

Continuano a crescere anche i pagamenti Contactless, arrivati a 63 miliardi di euro (nel 2018 era 40,5 miliardi di euro) e circa 1,5 miliardi di transazioni nel 2019 (+67% rispetto al 2018). Lo scontrino medio di 42 euro, in diminuzione rispetto ai 45 dello scorso anno, dimostra che la crescita del Contactless non è solo una cannibalizzazione dei pagamenti con carta tradizionali, ma anche una sostituzione dei pagamenti di minore importo, solitamente effettuati in contante.

Di minor valore percentuale l’incremento proveniente dal mercato eCommerce, cresciuto del 15%, che ha raggiunto quota 30,3 miliardi di euro pagati con carte o wallet. Come avviene ormai da qualche anno, la componente che sta contribuendo maggiormente all’aumento di questi numeri è lo Smartphone: il Mobile Commerce vale ormai il 40% del totale mercato eCommerce (era il 34% nel 2018) ossia 12 miliardi di euro nel 2019, in crescita del 33%.

Guardando invece al settore più ristretto degli Innovative Payments (smartphone, wearable, smartt speaker e app, per citare solo i più rilevanti, si arriva a oltre 3,1 miliardi di euro (+109% rispetto al 2018), un valore dato dalla somma di quattro componenti.

I pagamenti attivati da Smartphone (Mobile Payment) in negozio, che raggiungono quota 1,83 miliardi di euro per un totale di 58 milioni di transazioni. Nel giro di 12 mesi il numero di italiani che ha utilizzato questa mobilità è triplicato, raggiungendo i 3 milioni.

I pagamenti con Smartphone al di fuori dal punto vendita fisico sfiorano quota 1,24 miliardi di euro (+29%). Tra questi Il pagamento di ricariche telefoniche rimane la componente di maggior peso, con circa 590 milioni di euro, segue il pagamento di servizi legati alla mobilità che supera i 325 milioni di euro (+57%). Infine, cresce anche il pagamento di bollette e bollettini (205 milioni di euro, +33%) grazie, soprattutto, all’introduzione di servizi per il pagamento di importi dovuti alla Pubblica Amministrazione.

I pagamenti con Smartwatch e Wearable, che nel 2019 toccano 70 milioni: un mercato che sta muovendo ancora i primi passi ma che nei prossimi anni vedrà gli oggetti connessi “indossabili” affiancare lo smartphone nelle abitudini degli italiani.

I pagamenti attraverso smart speaker/automobile (Smart Objects Payment) o nei negozi senza cassa (Invisibile Payment), che a livello numerico non contribuiscono alla quantificazione di quest’anno, ma che l’offerta sta testando con diverse soluzioni anche in Italia.

In un contesto di un generale allargamento dell’abitudine agli strumenti digitali su tutte le fasce di età, lo Smartphone conferma di essere diventato uno degli strumenti preferiti dagli utenti in tutti i campi del mondo finanziario e transazionale, dal banking, all’eCommerce, fino ai pagamenti nelle sue varie forme.

In un’indagine quantitativa su un campione di 2.000 individui, rappresentativo della popolazione italiana dai 18 ai 64 anni, utenti di Internet, condatta in collaborazione con Kantar, il 93% degli intervistati dichiara di avere almeno un conto corrente, la quasi totalità del campione ha una carta di pagamento. Il 78% di chi non possiede un conto, infatti, utilizza una carta prepagata. Ogni intervistato possiede mediamente oltre 2 carte di pagamento (2,3), nel 62% dei casi si tratta di carte di debito. Il 94% degli intervistati possiede uno Smartphone e il 40%, dichiara di essere in possesso di un dispositivo abilitato all’utilizzo dell’NFC per effettuare pagamenti Contactless. Inoltre, il 74% degli intervistati usa lo Smartphone per effettuare pagamenti (soprattutto per ricariche telefoniche e pagamento di bollettini).

Anche gli oggetti ‘connessi’ sono ormai entrati nella vita degli italiani in particolare grazie alle Smart TV e agli Smart Speaker. Sono tuttavia i Wearable quelli più usati per i pagamenti: un quarto di chi li possiede ha già effettuato un pagamento Contactless e il 53% del campione si dichiara propenso ad utilizzare il Wearable per pagare nel 2020.

Un fattore in comune a tutte le iniziative di successo che si stanno sviluppando è la collaborazione fra i diversi player, che in molti casi è coopetizione tra attori competitor (possono avvenire tra attori bancari e non, tra fornitori di servizi ed esercenti, tra produttori di device e startup…).

Se in un primo momento le banche del mondo occidentale avevano iniziato a offrire soluzioni NFC in autonomia tramite sistemi Cloud all’interno dei propri Wallet o delle proprie app bancarie, ad esempio, le stesse hanno poi privilegiato soluzioni terze offerte in partnership con i grandi attori tecnologici basate sull’hardware del device o sui sistemi operativi. La collaborazione, per ora, risulta vincente per tutti: da un lato le banche offrono ai loro clienti servizi di pagamento facili da utilizzare, dall’altro i produttori di device hanno fidelizzato i propri clienti o ottenuto nuovi ricavi derivanti dalle fee applicate ai pagamenti.

Un’ulteriore spinta alla già esistente coopetizione è data dall’entrata in vigore della normativa PSD2, che aprendo l’accesso ai dati finanziari e all’offerta di servizi di pagamento a tutti gli attori in possesso di una determinata licenza ha favorito la collaborazione tra le banche e le aziende appartenenti ai settori più disparati.
Le difficoltà maggiori, oltre alla necessità di costruire una nuova infrastruttura di lettori, sono da imputare anche a problematiche di privacy e di sicurezza dei dati sensibili utilizzati, ma si sta già lavorando per creare standard nazionali ed internazionali che abilitino queste tipologie di pagamento.

Massimo Bolchi