‘Una botta di adrenalina, non c’è droga che ti fa sentire come quando uccidi’: è così che un partecipante di Jagd & Hund definisce la pratica di uccidere un animale per divertimento.
La redazione di Kodami è andata a vedere cosa succede nei padiglioni della più grande fiera di caccia d’Europa, che si tiene a Dortmund ogni anno, per documentare tutte le più discutibili attività che si svolgono al suo interno: dalla ridicolizzazione degli animali all’acquisto di trofei di caccia, con veri e propri ‘menù’ delle specie in vendita per l’uccisione. Una dimensione di ‘assurda normalità’ in cui persino i bambini entrano pericolosamente in contatto con le armi e un mondo in cui gli animali vengono uccisi per puro piacere.
Durante la fiera Jagd & Hund, Kodami ha ripreso spettacoli con animali e sfilate, sedendosi agli stand dei tour operator della morte che organizzano viaggi completi per andare a uccidere animali in giro per il mondo e raccogliendo le testimonianze dei visitatori e dei cittadini di Dortmund. In questo luogo apparentemente tranquillo, gli animali da uccidere vengono scelti da un menù, la caccia agli elefanti viene messa all’asta, le pelli di zebra vinte alla ruota della fortuna. Tutto questo sotto gli occhi delle famiglie con minori che passeggiano tra gli stand, come se nulla fosse. È per questo che ogni anno la fiera è presa d’assalto dalle organizzazioni animaliste con l’accusa di promuovere pratiche cruente – prima tra tutte la caccia al trofeo, cioè l’acquisto di un animale con lo scopo di ucciderlo per ottenere alcune sue parti come ossa, artigli o addirittura organi sessuali da tenere per collezione.
Il padiglione 8 della fiera è il più emblematico dell’evento: è qui che si trovano le agenzie che operano in ogni parte del globo, pronte a spillare quanti più soldi possibili ai viaggiatori. Esiste, infatti, una vera e propria rete internazionale che organizza fiere dove i cacciatori possono incontrare gli ‘espositori’, detti ‘outfitters’, pronti a vendere ‘un’esotica e costosa esperienza di morte’. Si va da 5.000 dollari per un ghepardo fino ai 350.000 dollari per un rinoceronte, specie in via di estinzione.
Kodami ha inoltre parlato con i venditori che promuovono la caccia al trofeo in Turchia, Spagna, Argentina e nella ambitissima Namibia, mostrando le varie tipologie di offerte che si possono comprare. Insieme a comfort di ogni tipo, queste agenzie si occupano di fornire anche le armi, i permessi e le licenze di caccia che vengono rilasciati senza studio e senza alcun tipo di esame. Inoltre, alcuni degli animali al centro delle compravendite sono seriamente minacciati di estinzione, come i leoni o gli elefanti, mentre il rinoceronte nero è addirittura considerato in ‘pericolo critico’ tra le specie più a rischio al mondo.
In Italia, tra il 2014 e il 2020, sono stati importati 437 trofei di specie protette a livello internazionale, arrivando primi nell’importazione di ippopotami e quinti nell’importazione dell’elefante africano nell’Unione Europea.
L’inchiesta è stata portata avanti dalla redazione di Kodami diretta da Diana Letizia ed è riuscita a documentare senza filtri come avviene la compravendita di animali da uccidere e portare a casa come trofei, provando a rispondere a molteplici domande di ordine etico e non solo.