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Arriva la pubblicità self service anche su TikTok, la App senza rivali per raggiungere i 16-24enni

TikTok apre alla pubblicità. Detto così sembra una frase che suscita, come risposta, quella della rubrica di molti anni fa del settimanale satirico Il Male: Mai Più Senza. Ma la video applicazione TikTok appare insostituibile quando si parla di targettizzare la Generazione Z: sembra infatti non esserci altra strada per i pubblicitari, per gli investitori e per i marketer che studiare questa piattaforma.

Ma che cos’è esattamente e quali sono le opportunità di advertising che offre alle società e alle agenzie? TiKTok è stata fondata nel 2017, dopo l’acquisizione da parte dell’azienda cinese ByteDance e la fusione con la piattaforma musicale online musical.ly (un’operazione da 800 milioni di dollari). Al momento conta oltre 680 milioni/mese di utenti ed è la quarta applicazione più downlodata globalmente dal 2018, superando Instagram e Snapchat. L’App permette agli utenti di filmare video di loro stessi che cantano in playback o recitano sketch della durata massima di 15 secondi. Successivamente l’utente può scegliere da un database di canzoni, effetti visivi (che includono la realtà aumentata) e filtri per personalizzare i video prima di pubblicarli sul social network.

Grazie a questo approccio creativo e giocoso la piattaforma è la più popolare tra i giovani adulti tra i 16 e i 24 anni: proprio per grande numero di utenti di utenti giovani e giovanissimi, che altrimenti sarebbe difficile raggiungere, brand e agenzie non si possono permettere di ignorare TikTok al momento di sviluppare e definire strategie pubblicitarie. D’altra parte è proprio la recita della mission aziendale: “La piattaforma ospita lavori creativi in forma di video che contribuiscono a donare un’esperienza genuina, ispirante e divertente”.
Ma per ora fare pubblicità su TikTok non è un’opzione aperta tutti gli investitori interessati, in quanto è solo disponibile in un modalità Beta per un ristretto e selezionato gruppo di spender.

Comunque, la pubblicità (in modalità self-service) a breve sarà disponibile per tutti, e arriverà con a sei opzioni tra cui scegliere. Ecco qui riassunte per iniziare a conoscerle e a scegliere le più adatte ai propri obiettivi.

Hashtagchallenge: un brand lancia un video sfidando gli altri utenti ad aggiungere il loro tocco individuale o inserendo effetti particolari. Ma per scongiurare che l’iniziativa non diventi virale, l’HashtagChallenge può esser sponsorizzato: in questo modo per sei giorni è presente sulla Discovery Page, offrendo così il massimo di copertura in termini di reach e un engagement ottimale.

Brand Takeover: è una pubblicità a tutto schermo appare quando l’utente apre TikTok per la prima volta. Può essere un’immagine (una .gif) per la durata di 3 secondi o tre immagini che ruotano per 5 secondi. Questa pubblicità può essere linkata alla landing page della marca o un Hastagchallenge all’interno di TikTok. Questi takeover garantiscono l’esclusiva per le diverse categorie merceologiche per un intero giorno, così che solo una marca può governare la categoria e attirare l’attenzione degli utenti.

Infeed Video Adv: come su Instagram, anche su TikTok gli utenti possono scorrere attraverso i contenuti presenti sulla piattaforma per vedere quello che le altre persone stanno postando. La pubblicità consiste di video nativi che appaiono mentre l’utente esplora il contenuto e durano 15 secondi a pieno schermo. È anche possibile aggiungere ai video un background musicale.

Topview: nuovo formato video che si presenta quando la app viene aperta, per raggiungere così un’audience più ampia. Funzione come il Brandtakeover, ma adottando il formato Infeed Video, che i test stanno dimostrando essere molto efficace.

Branded Lenses/Effect: video creativi che l’utente inventa per giocare con la marca, usando filtri a 2D, a 3D o in AR, accrescendo così l’engagement e la relazione con il brand.

Custom Influencer: anche in questo caso, come sul Istagram, gli influencer di TikTok hanno un gran numero di follower che possono influenzare con il loro stile personale. In questo caso il brand può utilizzarle per creare contenuti di marca o sponsorizzarli. Per avere successo è necessario ovviamente non commettere errori nella scelta dell’influencer (o degli influencer) più adatto a raggiungere il proprio target.

Come si vede TikTok si propone agli spender come un’applicazione per raggiungere la Generazione Z: i formati pubblicitari sono simili a quelli di altri piattaforme di social perciò i marketer, usandolo, non si inoltrano in territorio sconosciuto. Tuttavia è necessario ricordare sempre che nessuna tecnologia è meglio di un’altra in valore assoluto, ma una combinazione di più mezzi può dare i migliori risultati. TikTok ha molti strumenti efficaci: dalla creazione di un Hastagchallenge alle partnership con gli influencer, la piattaforma offr(irà) opportunità interessanti per quelle marche che ceraco strumenti per connettersi con la prossima generazione di utenti.