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Apple sceglie ChatGPT come partner per l’AI di Apple Intelligence. Presentati i Writing Tools, che rivoluzionano il modo di scrivere, e Private Cloud Compute, a protezione della privacy

Tim Cook. Presidente e CEO Apple
Tim Cook. Presidente e CEO Apple
di Massimo Bolchi

Dopo il molto parlare che se ne era fatto, Apple ha presentato al WWDC 2024, a Cupertino, la sede dell’azienda in California, il proprio sistema di AI, Apple Intelligence, che unisce la potenza dei modelli generativi al contesto specifico dell’utente per offrire un’intelligenza altamente utile e pertinente. La collaborazione prescelta è con ChatGPT, che arriverà sui vari sistemi operativi della Mela più avanti nel corso di quest’anno e si baserà su GPT-4o. L’utente potrà accedervi gratuitamente senza dover creare un account, e chi si abbona a ChatGPT potrà collegare gli account e accedere direttamente alle funzioni a pagamento.

Anche Siri potrà affidarsi a ChatGPT quando servirà: ma prima di inviare domande, foto o documenti a ChatGPT, Siri chiederà l’autorizzazione dell’utente e poi presenterà direttamente i risultati.

Inoltre, ChatGPT sarà disponibile nei Writing Tools (vedi più avanti) di Apple a livello di sistema, che aiutano l’utente a generare contenuti o immagini per qualsiasi cosa si stia scrivendo.
Anche le protezioni della Privacy sono integrate per gli utenti che accedono a ChatGPT: i loro indirizzi IP vengono oscurati, e OpenAI non conserverà le richieste. Per gli utenti che scelgono di collegare i loro account, verrà applicata la politica per il trattamento dei dati di ChatGPT.

Il sistema Apple Intelligence è profondamente integrato in iOS 18, iPadOS 18 e macOS Sequoia, per comprendere e creare linguaggio e immagini, eseguire azioni nelle app e attingere dal contesto personale per semplificare e velocizzare le attività di tutti i giorni.

Con Private Cloud Compute, Apple definisce inoltre un nuovo standard di privacy nell’ambito dell’intelligenza artificiale, con la possibilità di aumentare la capacità computazionale alternando l’elaborazione on-device a modelli più complessi basati su server dedicati con chip Apple. Ma diamo uno sguardo più attento alle novità che Apple Intelligence offre agli utenti: innanzitutto i nuovissimi Writing Tools che consentono di rielaborare, revisionare e sintetizzare un testo ovunque lo si scriva, tra cui Mail, Note, Pages e altre app di terze parti.

I Writing Tools aiutano gli utenti a sentirsi più sicuri nella loro scrittura, che stiano riorganizzando gli appunti di una lezione, rivedendo la forma di un blog post o verificando che un’email sia scritta nel migliore dei modi. Grazie alla funzione Rewrite, Apple Intelligence consente di scegliere tra varie versioni del testo che è stato scritto modificando il tono in base al pubblico e alla finalità.

Anche stare al passo con le email in Mail non è mai stato così facile: ora in cima alla casella di posta compare la nuova sezione Priority Messages, che contiene le email più urgenti, per esempio, un invito per il giorno stesso o una carta d’imbarco. La comprensione profonda del linguaggio si applica anche alle notifiche: le Priority Notifications portano in evidenza le più importanti, e i riepiloghi aiutano l’utente a farsi un’idea dei messaggi più lunghi o delle chat di gruppo particolarmente attive direttamente dalla schermata di blocco.

Nelle app Note e Telefono ora è possibile registrare, trascrivere e riassumere i contenuti audio. Quando parte la registrazione durante una call, tutte le persone che partecipano vengono automaticamente informate, e quando termina, Apple Intelligence genera un riassunto dei punti principali. Analogamente sono state sviluppate le funzioni di creazione di immagini, con Image Playground, e di icone – le ‘Genmoji’ – con maggiori opzioni di personalizzazione e condivisione.

Per essere uno strumento realmente utile, Apple Intelligence deve proteggere la privacy dell’utente: l’elemento fondante è l’elaborazione on-device, e molti dei modelli su cui si basa vengono eseguiti esclusivamente sul dispositivo. Quando le richieste sono più complesse e serve una maggiore potenza di elaborazione, Private Cloud Compute permette di elaborarle su cloud con lo stesso livello di sicurezza e protezione dei dispositivi Apple, così da offrire informazioni ancora più pertinenti.

Grazie a Private Cloud Compute, infatti, Apple Intelligence può rendere flessibile e aumentare la sua capacità computazionale e attingere da modelli più grandi basati su server per gestire le richieste più complesse. Questi modelli vengono eseguiti su server con chip Apple, fornendo una base che consente ad Apple di garantire che i dati non verranno conservati o esposti.

Esperti indipendenti possono ispezionare il codice eseguito sui server per verificare la privacy, e Private Cloud Compute usa la crittografia per garantire che iPhone, iPad e Mac non comunichino con un server a meno che il relativo software non sia stato registrato pubblicamente per l’ispezione. Apple Intelligence con Private Cloud Compute definisce un nuovo standard di privacy con l’AI, offrendo un modello di intelligenza affidabile.