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Anche Walmart si prepara a entrare nel Metaverso, con una serie di articoli virtuali, NFT e una criptovaluta

La notizia è che Walmart si sta esplorando il metaverso con l’intenzione di creare la propria criptovaluta e una raccolta di NFT. Alla fine del mese scorso, infatti, il gigante del retail USA ha depositato diversi nuovi brand che indicano chiaramente la sua intenzione di produrre e vendere beni virtuali, inclusi elettronica, decorazioni per la casa, giocattoli, articoli sportivi e prodotti per la cura della persona.

In una richiesta di brevetto separata, Walmart ha poi affermato che avrebbe offerto agli utenti una valuta virtuale, oltre agli NFT. In totale sono state presentate sette domande distinte. Secondo l’U.S. Patent and Trademark Office, Walmart ha depositato queste domande il 30 dicembre scorso.

In una dichiarazione, Walmart ha confermato che sta “testando continuamente come le tecnologie emergenti possono plasmare le future esperienze di acquisto”, ma ha rifiutato di commentare il deposito di brand specifici. “Noi testiamo in continuazione nuove idee”, ha aggiunto la società. “Solo alcune di queste diventano prodotti o servizi finiti, che arrivano ai clienti”.

D’altronde, da quando Facebook ha annunciato che avrebbe cambiato il nome della sua società in Meta, segnalando così le sue ambizioni al di là e al di fuori dei social media, le aziende si sono affrettate a carcare di capire come si inseriranno in un mondo virtuale.

Nike ha depositato una serie di trademark application all’inizio di novembre, che hanno presentato in anteprima i suoi piani per vendere calzature e abbigliamento sportivi virtuali. A metà mese, ha rivelato che stava collaborando con Roblox per creare un mondo online chiamato Nikeland. A dicembre, ha acquistato la società di sneaker virtuali RTFKT (pronunciata ‘artifact’, ndr) per un ammontare non divulgato.

Gap ha iniziato a vendere NFT delle sue iconiche felpe con logo, che avranno un prezzo che va da 8 a a 415 dollari, e verranno forniti corredati da una versione fisica: una felpa con relativo cappuccio, appunto.

Anche i debutti con prodotti virtuali NFT di Under Armour e Adidas sono andati esauriti in fretta, il mese scorso, e ora sono scambiati a prezzi molto maggiori sulla piattaforma degli NFT OpenSea.

Un rapporto di CB Insights ha delineato alcuni dei motivi per cui retailer e brand potrebbero voler intraprendere tali iniziative, che possono potenzialmente offrire nuovi flussi di entrate. Il lancio di NFT consente alle aziende di ‘tokenizzare’ prodotti e servizi fisici per aiutare a ridurre i costi delle transazione online, ha spiegato il report. E per marchi di lusso come Gucci e Louis Vuitton, gli NFT possono fungere da forma di autenticazione per beni tangibili più costosi.

Man mano che più consumatori familiarizzano con il metaverso e con gli articoli ‘virtuali’ archiviati sulle blockchain, più retailer vorranno creare il proprio ecosistema attorno a essi. E i rischi connessi a questa sperimentazione sono decisamente bassi: se il metaverso non si affermasse, o se la moda di comperare articoli virtuali NFT certificati tramontasse, non ci sarebbero danni particolari alla reputazione del brand per aver compiuto passi in direzione del futuro, facendosi travolgere dall’entusiasmo per il ‘nuovo mondo’.