Lasciamo per un momento da parte Threads, in social testuale lanciata da Meta il 6 luglio, e che ha già raccolto 70 milioni di iscritti (and counting…). Per adesso questo social non è utilizzabile in Europa, perché Zuckerberg ha preferito non rischiara i ‘fulmini’ dell’Authority irlandese per le evidenze non compliant con il GDPR, e ha rimandato il lancio nell’Unione Europea. Nessuna paura però, basta una VPN e voilà ecco come per magia Threads in tutto il suo splendore. Ma di questo parleremo una dei prossimi giorni, perché più urgente è la notizia che anche Facebook e Instagram stanno per introdurre in Europa ‘Meta Verified’. E non ci saranno impedimenti come il GDPR a mettere i bastoni tra le ruote.
Come era stato anticipato dalla stesso fondatore, che aveva annunciato a fine giugno lo ‘sbarco’ in America Latina, Zuckerberg ha deciso di seguire le orme di Musk – nonostante resti ancora in sospeso la ‘sfida’ a MMA – e allargare questo programma, che prevede, sinteticamente, la concessione della spunta blu solo agli utenti paganti.
Da quando ‘fare’ il creator è diventato un impiego come un altro, le piattaforme progressivamente si sono trasformate in un ambiente ibrido, a metà tra una vetrina e un posto di lavoro. E hanno deciso a loro volta di guadagnare da chi le usa a livello professionale. Quasi inevitabile quindi arrivare alla spunta blu a pagamento. Ha iniziati Twitch, poi YouTube, poi ancora Twitter: ora il panorama è complte, con l’eccezione di TikTok che segua un differente strategia di monetizzazione.
“Per diversi mesi abbiamo testato Meta Verified in mercati selezionati, raccogliendo feedback positivi dai creator. La disponibilità di Meta Verified in Italia è parte dell’espansione di questo prodotto a livello globale”, afferma Mark Zuckerberg sul suo Canale Broadcast di Instagram dando il via alla mossa anche nel nostro continente.
Pagando la spunta blu gli utenti otterranno un badge di verifica, che conferma l’autenticità del profilo e stabilisce che l’account è stato verificato con un documento d’identità. Non solo, Meta ha anche spiegato che attraverso un monitoraggio proattivo dell’account il profilo sarà tutelato da possibili furti di identità, e che gli utenti paganti riceveranno anche un “aiuto costante con possibilità di interagire con una persona e ricevere supporto per i problemi più comuni relativi all’account”, per ora solo in inglese, ma le cose sono destinate a cambiare in fretta. Zuckerberg aggiunge a questa funzionalità altre “possibilità esclusive per esprimersi in modi unici”, non ancora spiegate in dettaglio.
In attesa di scoprire queste funzioni misteriose, però, sono già noti i costi della novità destinata anche all’Italia, dove “sarà disponibile per tutti nei prossimi giorni”: si può comprare direttamente su Instagram e Facebook per 13,99 euro al mese se si compra online, oppure 16,99 se si compra attraverso le app per iOS e Android (costa di più perché parte della cifra va ad Apple e Google).
La cifra va pagata per oguno dei due social network, tranne per chi ha già un account verificato, che manterrà il badge gratuitamente: il badge di verifica conferma l’autenticità del profilo e stabilisce che l’account è stato verificato con un documento d’identità valido. In cambio, oltre a quanto già piuttosto confusamente descritto, verrà impedito il furto di identità, il pericolo maggiore per chi ha fatto del proprio accounnt un fonte di revenue.
Un ultima annotazione, non propriamente legata a Meta ma alla politica commerciale più estesa: d’accordo che il Price è una della 4P del marketing kotleriano, ma non sarebbe ora di fornire prezzi arrotondati?