Sulla scia della crescente abitudine degli utenti a sperimentare nuove esperienze immersive, i musei oggi si interrogano sul potenziale delle opportunità virtuali e sul valore che potrebbero apportare alle proprie mostre e collezioni.
In risposta a questo imput, lo scorso novembre è nato ArcheoVerso, un progetto del centro di ricerca DigiLab dell’Università la Sapienza di Roma e di CoopCulture, che intende esplorare le potenzialità del metaverso, della realtà aumentata e virtuale per rilanciare il patrimonio materiale e immateriale del nostro paese.
Il progetto sperimentale ha individuato nelle Case Romane del Celio il primo caso studio di intervento. L’antico complesso residenziale romano si farà teatro del metaverso archeologico. La scelta del sito di ArcheoVerso non è casuale: le Case Romane sono poco frequentate nonostante siano collocate alle spalle del Colosseo. L’esperimento è anche volto al decongestionamento dell’area intorno al monumento italiano più visitato. Ancora, altri luoghi della cultura verranno identificati e ciascuno sarà integrato da un’ambiente virtuale fruibile in presenza e da remoto.
“Si tratta di un mercato che secondo le stime raggiungerà oltre 750 miliardi di dollari nel 2026, tra implementazioni tecnologiche e indotto derivante da attività virtuali, dove l’elemento culturale non è ad oggi rappresentato”, dichiara in una nota la Direttrice del centro di ricerca DigiLab, Giovanna Barni.
L’obiettivo di Coop Culture e DigiLab è di valorizzare la cultura del territorio italiano attraverso le opportunità dell’universo digitale, creando un modello di intervento che sia replicabile su scala nazionale.