La recente crescita nell’implementazione delle applicazioni di Intelligenza Artificiale in ogni settore (compresi quelli meno legati all’hi-tech) è evidenziata sia dall’aumento degli investimenti nel comparto privato, sia dall’incessante attività di ricerca su questa tecnologia. L’OECD prevede che la spesa globale in AI raddoppierà nei prossimi anni, passando da 50,1 miliardi di dollari nel 2020 a oltre 110 miliardi di dollari nel 20241.
Inoltre, la spesa per i sistemi di Intelligenza Artificiale, secondo le previsioni di IDC, accelererà nei prossimi anni, con un tasso annuo di crescita composto (CAGR) previsto di circa il 20% per il periodo 2022-24, poiché le organizzazioni introdurranno l’AI come parte dei loro sforzi di trasformazione digitale e come asset strategico per rimanere competitive nella digital economy.
Per questo 24ORE Business School annuncia il lancio della seconda edizione del suo Master in Data Science, Big Data e Artificial Intelligence per la Finanza, sviluppato in collaborazione con Fintech EduLab che partirà il 18 febbraio per un percorso di alta formazione sulle nuove tecnologie (AI, ML e Big Data) applicate alla finanza.
L’obiettivo del Master è quello di fornire ai partecipanti le competenze necessarie a operare in un settore in profonda trasformazione, come ad esempio dimestichezza nella comprensione, interpretazione e implementazione di algoritmi di Machine Learning, nonché capacità di programmare in Python e analizzare grandi quantità di dati.
Si tratta di un percorso che cerca di rispondere alla sfida cogente dell’upskilling e reskilling delle risorse umane all’interno dell’industria finanziaria sui temi legati ai dati e alle nuove tecnologie.
Secondo quanto emerge da una ricerca di EY l’adozione di nuove tecnologie porterà, nel corso del prossimo decennio, alla scomparsa di alcune figure professionali e allo sviluppo di nuove opportunità. Si prospetta a tal proposito una forte crescita, circa il 20% della forza lavoro, all’interno delle società operanti nell’ambito della cosiddetta Financial Technology: la futura occupazionalità sembra quindi virare verso coloro che meglio sapranno muoversi all’interno della nuova digital economy.
In un’industria caratterizzata da un’adozione sempre più estensiva di AI e dall’utilizzo dei dati quali driver di vantaggio competitivo, saper comprendere e interagire con le nuove tecnologie e algoritmi è sempre più rilevante all’interno di tutte le aree delle istituzioni finanziarie. Da uno studio della Coventry University, emerge che tra le competenze più richieste all’interno dell’industria della Finanza Tecnologica vi sono: Programming Skills (e.g.Python, SQL), Machine learning, AI & Deep Learning, Blockchain & Distributed Ledger, Cybersecurity e Soft Skills (tra cui intelligenza emotiva, flessibilità, pensiero critico, empatia, creatività e problem-solving). Figure come data scientist, data analyst e growth hacker sono sempre più richieste all’interno del mercato finanziario.
Nell’ultimo decennio l’AI ha compiuto rilevanti progressi in diversi ambiti (e.g. riconoscimento di immagini e audio, apprendimento ed esecuzione automatizzata di task complessi): ne deriva che anche le professioni che richiedono alti livelli di istruzione formale come quelle dei cosiddetti ‘white collars’ sono fortemente esposte alla disruption legata a questa rivoluzione tecnologica.