Bitcoin, e poi Libra,e poi le altre 2000 (e oltre) cryptovalute esistenti: non sembra proprio che vi sia bisogno ai altro per spiegare la blockchain e il suo utilizzo. Errore! Perché la blockchain va oltre il suo uso per creare (o sostenere) cryptovalute o altre forme di pagamento istantaneo.
Ne sono convinti il World Economic Forum e Accenture, che hanno da poco pubblicato un white paper Building Value with Blockchain Technology: How to Evaluate Blockchain’s Benefits, per elaborare e comprendere con maggiore precisione il valore della tecnologia, nella creazione di business case rispondenti a specifiche esigenze.
Il documento chiarisce che la blockchain è utile, innanzitutto, per raggiungere scopi specifici e non generalizzati. Il lavoro effettuato rappresenta una visual roadmap, molto utile per passare dalla valutazione teorica alla concrete opportunità offerta dalla tecnologia, in termini di riduzione dei costi, miglioramento della customer experience e aumento dei ricavi attesi. Basata su un’indagine globale di 550 persone in 13 settori, tra cui l’automobilistico, il bancario e del commercio al dettaglio, con le voci dei leader del settore pubblico e degli amministratori delegati, la ricerca si integra con l’aggiunta di un’analisi di 79 progetti blockchain a livello globale, per fornire uno sguardo il più possibile completo.
“Nostro obiettivo non è la diffusione della tecnologia blockchain in generale, ma offrire alle organizzazioni e le imprese la soluzione più efficace a un problema specifico”, ha dichiarato Sheila Warren, Head of Blockchain al World Economic Forum. “Le banche centrali stanno sperimentando le valute digitali e vediamo anche aziende come Facebook e Starbucks che inziano a testare la blockchain e offrire cryptovaluta e ciò significa che i casi di utilizzo pratico della tecnologia diventeranno molto più ampi e diffusi”.
A questo proposito va registrato però il parere divergente di Masayoshi Amamiya, vicedirettore della Bank of Japan, che ha di recente affermato che “l’imposizione d’interessi sulle cryptovalute funzionerebbe soltanto nel caso in cui venisse eliminato il denaro tradizionale dal sistema finanziario. In caso contrario, il pubblico continuerebbe a convertire le monete digitali in contanti per evitare il pagamento di tariffe aggiuntive”. Un modo per stroncare il dibattito sul nascere, considerata la preferenza dei consumatori giapponesi per l’utilizzo dei contanti. Un sorta di isola circondata da altri Paesi, Cina e Corea del Sud in particolare, dove al contrario si stanno azzerando i contanti sulla scorta dei pagamenti via WeChat e T-Money.
Eccezioni a parte, comunque, “le organizzazioni devono prendere decisioni strategiche e devono fare scelte di investimento in tempi molto rapidi e questo significa anche la necessità di effettuare tali scelte in ambienti sicuri”, ha spiegato David Treat, Managing Director e Global Blockchain Lead di Accenture, “la blockchain riteniamo sia un valido strumento per questo tipo di attività, con la possibilità di rivedere e ripensare i modelli di business e le relazioni con i partner”.
Ma la ricerca non ha mancato anche di sottolineare gli aspetti meno favorevoli alla blockchain come la consideriamo oggi: il 51% degli intervistati ha indicato nella perdita di efficienza (23%) e nel mancato risparmio sui costi (15%) i principali problemi della mancata adozione di tale tecnologia. Mentre al contrario la completa tracciabilità ed integrità dei dati sono stati i due principali vantaggi rilevati nell’utilizzo della tecnologia blockchain. La maggior parte delle industrie intervistate potrebbe trarre vantaggio anche da smart contracts e dall’automazione offerti dalla blockchain.
Di contro In nove dei settori esaminati, la completa tracciabilità ed integrità dei dati sono stati i due principali vantaggi rilevati nell’utilizzo della tecnologia blockchain. La maggior parte delle industrie intervistate potrebbe trarre infine vantaggio anche da smart contracts e dall’automazione offerti dalla blockchain.