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Blossom crea la nuova visual identity della campagna ‘I Belong’ di UNHCR

Blossom firma la nuova campagna di UNHCR #IBelong, iniziativa avviata nel 2014 attraverso cui l’ente delle Nazioni Unite punta a porre fine all’apolidia entro il 2024.

Attualmente, infatti, a milioni di persone nel mondo viene negata una cittadinanza per diversi motivi: perdita dello stato familiare, spostamento dei confini di una nazione, guerre. Come conseguenza, spesso, non possono andare a scuola, fare una visita medica, avere un lavoro, aprire un conto in banca, comprare una casa, e nemmeno sposarsi. In sintesi, chi è apolide non ha accesso ai diritti fondamentali, quali l’istruzione, la salute, il lavoro, la libertà di movimento, con l’esito di finire ai margini della società o nel circuito della criminalità

La campagna di sensibilizzazione #IBelong ha già sollecitato gli Stati a intervenire con misure concrete, integrando gli apolidi e riducendo il numero da 10 milioni del 2014 agli attuali 4 milioni nel mondo.

A tre anni dal termine del progetto, UNHCR ha affidato a Blossom il compito di sviluppare una nuova campagna che narrasse lo stato degli apolidi con un approccio positivo: l’apolide come risorsa da far emergere e non come un problema da risolvere. La nuova campagna mira, infatti, a mettere in evidenza la presenza degli apolidi nei diversi contesti sociali e il loro desiderio di essere parte integrante delle comunità in cui vivono.

Blossom ha quindi creato nove soggetti che rappresentano nove diverse tipologie di persone apolidi pensati per rappresentare macrocategorie che descrivono più tipi di apolidi, senza cadere nel riferimento particolare a una sola situazione contingente.
Tra i soggetti si possono così trovare una donna nomade delle steppe asiatiche o una donna dell’est Europa che, a seguito di cambiamenti geo-politici, è migrata verso la mitteleuropa. Oppure una donna africana con bambino che ha perso lo status familiare e quindi l’appartenenza sociale.

La creatività si basa sul concetto di uscire dall’invisibilità, che viene nei materiali di campagna concretizzato mostrando il soggetto che, da totalmente mimetizzato con il background, quindi invisibile, pian piano svela la propria figura, diventando parte attiva dell’ambiente in cui vive, rappresentando quindi la sua appartenenza alla comunità in cui è inserito. Sono stati scelti toni vivaci, per sottolineare non il dramma del singolo soggetto quanto la possibilità di un percorso virtuoso di partecipazione sociale. I soggetti non sono mai isolati, ma già inseriti in un contesto sociale particolare: gli sfondi includono sempre altre figure di fondo caratteristiche delle società che li ospitano. Si tratta sempre di soggetti in movimento, segno di una vita sociale attiva.

La campagna è stata veicolata attraverso gli account Facebook e Instagram di UNHCR e proseguirà con la stampa di manifesti per l’outdoor a Ginevra, oltre alla creazione di gigantografie per la sede di UNHCR, situata sempre nella città svizzera.

“Il team di Blossom ha anzitutto proposto a UNHCR un nuovo approccio per questa seconda fase della campagna I Belong: una narrazione positiva di un percorso di emersione e integrazione possibile per gli apolidi, alla portata di qualsiasi Stato o comunità”, afferma nella nota Valentina Frigerio, co-founder di Blossom e Director of Content. “Per realizzarla, abbiamo svolto un lavoro di direzione creativa meticoloso. Abbiamo realizzato dei ritratti fotografici scattati da noi con soggetti già presenti sul nostro territorio e in grado di incarnare esempi di apolidi presenti in tutto il mondo. A questa attività si è aggiunta la successiva ricerca iconografica di sfondi che fuggissero gli stereotipi e introducessero lo spettatore a un contesto di partecipazione sociale. Il messaggio positivo veicolato dalle immagini piene di vita consentirà a questa campagna di innescare un’ampia condivisione via social, sensibilizzando comunità e decisori politici”.