Wes Anderson on the set of Asteroyd City. Credit: Courtesy of Roger Do Minh/Pop. 87 Productions/Focus Features

Dopo una prima esposizione a Londra, il progetto arriva negli spazi della galleria Nord della Fondazione con una selezione di scenografie originali, oggetti di scena, modellini, costumi e opere d’arte presenti nel film.

Le installazioni immersive trasportano il pubblico nell’universo creativo dell’undicesima pellicola di Wes Anderson, ambientata nel 1955 in un’immaginaria città americana nel deserto. Il film racconta di un convegno di giovani astronomi e cadetti spaziali, che riunisce studenti e genitori di tutto il paese, sconvolto da misteriosi eventi che cambieranno il mondo. A distanza di due anni da ‘The French Dispatch’, Anderson torna sul grande schermo con una pellicola che combina la fantascienza con lo spirito di Broadway e che racchiude i tratti caratteristici che hanno consolidato la sua fama internazionale dell’autore americano.

La mostra è realizzata in collaborazione con Universal Pictures International Italy.

Wes Anderson e Fondazione Prada hanno costruito un forte legame nel corso degli anni. Nel 2015 il regista ha concepito il Bar Luce che ricrea le atmosfere di un tipico caffè della vecchia Milano ispirandosi a due capolavori del Neorealismo italiano: Miracolo a Milano (1951) di Vittorio De Sica e Rocco e i suoi fratelli (1960) di Luchino Visconti. I suoi elementi strutturali e decorativi ricordano la cultura popolare e l’estetica dell’Italia degli anni Cinquanta e Sessanta  a cui Anderson si era già ispirato per il cortometraggio Castello Cavalcanti  prodotto da Prada nel 2013. Nel 2017 Wes Anderson, con Juman Malouf, ha curato ‘Il sarcofago di Spitzmaus e altri tesori’, un progetto espositivo realizzato da Fondazione Prada in collaborazione con il Kunsthistorisches Museum di Vienna.