Gli avvocati dell’ex campionessa sovietica Nona Gaprindashvili hanno ritirato la denuncia contro Netflix che aveva messo in giro la “devastante falsità” secondo cui, nel corso della sua lunga carriera, la georgiana Nona non si era mai battuta contro scacchisti maschi.
La frase incriminata era arrivata in chiusura dell’ultima puntata quando la protagonista americana, Beth Harmon, sconfigge a Mosca un rivale maschio e un annunciatore spiega che l’avversario l’ha sottostimata perché donna. L’accordo, la cui entità monetaria non è stata rivelata, riferisce l’ansa, arriva dopo un anno dalla querela per diffamazione presentata dalla 81enne Gaprindashvili che aveva chiesto cinque milioni di dollari di danni.
Nella realtà la prima donna a conquistare il titolo di Grand Master si era scontrata con vari rivali uomini: una sessantina almeno fino al 1968, che è poi l’anno in cui è ambientata la serie, e una volta addirittura poco prima della messa in onda della puntata incriminata. Battuti dalla leggenda della scacchiera georgiana erano stati almeno tre campioni del mondo: i Grand Master Mikhail Tal, Boris Spassky e Viswanathan Anand. “Siamo felici che la questione sia stata risolta”, ha detto Alexander Rufus-Isaacs, che rappresenta la campionessa.