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Webranking Italy 2018 – Eni, Hera e Snam migliori nella comunicazione corporate sul digitale. In meno di metà delle aziende italiane i top manager si presentano con la propria foto sul sito. Obiettivo, andare oltre la trasparenza formale ‘mettendoci la faccia’

La ricerca Webranking, che valuta la trasparenza della comunicazione corporate sul digitale, è realizzata da Lundquist in collaborazione con la società svedese Comprend. Quest’anno sono state considerate 111 grandi aziende quotate in Italia e oltre 800 aziende a livello europeo.

Principali risultati dell’edizione 2018 – 17esima edizione italiana

1.    Eni, Hera e Snam migliori nella comunicazione corporate sul digitale
2.    Grande miglioramento delle performance italiane. Cattolica, Pirelli, Italgas e Coima Res con aumenti di punteggio da record
3.    In un contesto internazionale sempre più competitivo le aziende italiane scontano l’incertezza del sistema Paese. Ora la sfida è quella di andare oltre la trasparenza formale. I top manager devono assicurare che la visione e la strategia di business siano comunicati in modo efficace
4.    In tema di informazioni non finanziarie la nuova normativa ha portato solo a un aumento della rendicontazione ma non ha stimolato le aziende ad assumere impegni di sostenibilità collegando le performance non finanziarie a quelle del business.

1. Novità nella top10. Eni, Gruppo Hera e Snam tengono il podio

Dopo anni di grande stabilità al vertice della classifica, caratterizzati dalla presenza delle stesse aziende nelle prime 10 posizioni, quest’anno si registra l’entrata nella top10 di Pirelli e Italgas, che fanno parte dei best improver.

Per arrivare all’eccellenza, tuttavia, è necessario un lavoro costante e di lungo respiro, come conferma il trio di testa: Eni, Gruppo Hera e Snam tengono le prime tre posizioni da diversi anni.

2. Un anno di forte crescita: best improver da record

Quest’anno il 70% delle aziende del campione ha registrato un aumento della propria performance, con una crescita del punteggio medio di 4,4 punti rispetto allo scorso anno (e una media totale italiana di 43,5 punti su 100), uno degli incrementi più significativi nella storia della ricerca e di molto superiore alla crescita europea (1,5).

Guardando ai best improver, le aziende che hanno migliorato maggiormente il loro punteggio, notiamo miglioramenti consistenti: Cattolica e Pirelli che superano i 50 punti di incremento e sono i best improver anche tra le oltre 900 aziende considerate a livello internazionale dalla ricerca, Italgas e Coima Res superano i 25 punti.

 La sfida per le aziende italiane: andare oltre la trasparenza formale

Considerando i miglioramenti ottenuti dalle aziende italiane è chiaro che per la maggior parte delle aziende italiane la sfida non è più quella di migliorare la propria trasparenza sul digitale. I top manager devono ora assicurare che la visione e la strategia di business siano comunicati in modo efficace.

Quasi la metà del campione italiano, invece, non presenta la propria strategia e solo un quarto dichiara gli obiettivi finanziari sul proprio sito, che rappresenta il punto di riferimento per tutti gli stakeholder. Emblematico della scarsa capacità di ‘metterci la faccia’ e assumere impegni concreti è il fatto che in meno di metà delle aziende italiane i top manager si presentano con la propria foto sul sito.

Guardando alle performance nelle diverse aree della ricerca, notiamo che l’Italia è ormai allineata alla media europea nelle aree più legate alla rendicontazione e alla presentazione di informazioni e dati passati: presentazione dell’azienda, comunicati stampa, bilanci e informazioni sul titolo. Nonostante i significativi progressi compiuti, le aziende italiane hanno tuttavia margini di miglioramento per quanto riguarda la comunicazione della visione futura, la presentazione di obiettivi ed esempi di azioni, il racconto della sostenibilità, l’abilità nell’attrarre i talenti (sezione Carriere). Missione, strategia, obiettivi e investment story sono meno frequenti rispetto al campione europeo.

4. Impatto deludente della nuova direttiva sull’informativa non finanziaria: aumenta la disclosure ma non gli impegni di sostenibilità

Considerando agli aspetti non finanziari, la recente direttiva europea ha certamente portato una maggiore attenzione all’argomento ma purtroppo non abbiamo visto un segnale positivo dal punto di vista della strategia e degli impegni di sostenibilità. Dall’analisi emerge che in Italia la direttiva ha spostato l’attenzione delle aziende verso la rendicontazione degli aspetti non finanziari, senza riuscire a spingerle a tradurre le proprie priorità in obiettivi strategici e azioni concrete – commenta nella nota Joakim Lundquist, Ceo Lundquist.

IL WHITE PAPER CON I RISULTATI COMPLETI DELLA RICERCA

Webranking Italy 2018-2019: Top10

Posizione 2018 Azienda Punteggio
1 Eni 93,2
2 Gruppo Hera 91,7
3 Snam 91,3
4 Terna 88,1
5 Pirelli 87,0
6 Generali 85,2
7 Salini Impregilo 82,2
8 Mondadori 81,0
9 Prysmian 80,5
10 Italgas 80,3
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