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Webranking Europe500 2019-2020: 5 società italiane nella Top Ten della classifica di trasparenza. Ma bisogna comunicare meglio

Lo stress test sulla trasparenza digitale registra quest’anno 5 aziende italiane tra le prime 10 nella classifica delle 500 aziende europee a maggior capitalizzazione azionaria.

E’ quanto emerge dalla 23esima edizione della ricerca Webranking di Comprend in collaborazione con Lundquist che ha preso in considerazione le 23 società italiane più grandi per capitalizzazione.

La ricerca valuta, attraverso un protocollo che include più di 200 measuring point, la qualità della comunicazione dei dati finanziari, corporate governance, sostenibilità e informazioni sulla società tenendo conto delle aspettative reali degli stakeholder raccolte attraverso questionari condotti ogni anno prima dell’inizio della ricerca.

Eni e Snam si confermano nelle prime due posizioni seguite dalla finlandese Wärtsilä. Terna sale al 4 posto e Generali si assicura il 5 posto. Poste Italiane avanza al 9 posto con un miglioramento di ben 9 posizioni. Leonardo, con un aumento di 18 posizioni, si avvicina alla top 10. Nelle prime 25 posizioni troviamo anche Prysmian e Mediobanca.

Anche le aziende che non rientrano nella classifica Europe500 registrano risultati di tutto rispetto: considerando tutte le 896 società incluse nelle diverse classifiche Webranking, infatti, troviamo anche Pirelli e Gruppo Hera in altissima classifica. Infine, il premio come best improver tra tutte le 896 società considerate va ad Acea, che con un aumento di 43,5, scala 57 posizioni rispetto alla scorsa edizione.

Le aziende italiane chiudono dunque finalmente il gap con le proprie concorrenti europee per quanto riguarda la trasparenza sui temi ESG. Sia nella corporate governance che sulla sostenibilità, infatti, le italiane incluse nella classifica Europe500 si dimostrano aperte alle esigenze degli stakeholder, fornendo indicazioni chiare e precise sulla propria strategia di sostenibilità e sugli obiettivi concreti da raggiungere.

Al contrario, spiega la nota, l’Italia sembra avere ancora qualcosa da imparare dall’Europa per quanto riguarda la comunicazione della strategia aziendale, perché spesso le aziende italiane si limitano a rendere disponibili le presentazioni del piano industriale senza rendere esplicita sul sito la propria ambizione e i propri obiettivi. Tuttavia, le società italiane sembrano aver intrapreso la giusta direzione nel comunicare la propria visione futura, dimostrandosi più attente alla presentazione di una visione a lungo termine che tenga conto anche delle tendenze emergenti.

Guardando alle performance per settore troviamo Eni al primo posto nel settore Oil & Gas e Snam seguita da Terna tra le Utilities. Nel settore finanziario Generali è la migliore tra le assicurazioni europee, seguita da Poste Italiane, e Mediobanca tra le banche.

Le 500 aziende incluse nella classifica europea hanno registrato infatti una perdita di punteggio medio di 2,1 punti rispetto allo scorso anno, a causa di una valutazione più severa. Le società italiane, invece, hanno dimostrato di saper difendere la propria posizione: la media è rimasta stabile.

“Le aziende Italiane hanno fatto passi da gigante negli ultimi anni per dimostrare ai mercati il proprio valore. Ora l’asticella si alza, non è più sufficiente essere trasparenti ma anche essere in grado di differenziarsi e guadagnare la fiducia dei propri interlocutori”, commenta nella nota Joakim Lundquist, CEO di Lundquist.

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