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Wavemaker chiude l’anno a +5%: crescono i servizi retributi a ore/lavoro/uomo, cala l’ammistrato complessivo

Luca Vergani, Ceo Wavemaker

L’anno si chiude con un risultato positivo, ma rispecchia l’andamento contrastante tra le due ‘anime’ di WAVEMAKER, quella propriamente legata al buying & planning, in calo, e quella legata ai servizi offerti, che si vanno allargando, passando dalla digital transformation alla consulenza strategica, sul digitale ma non solo, che invece porta con sé un robusto segno più delle revenue.

Come Wavemaker chiuderemo il 2019 in crescita, con un +5% dei ricavi, che è frutto dei servizi ad alto valore aggiunto che offriamo a tutti i clienti, a prescindere dalla gestione media”, ha spiegato ieri mattina Luca Vergani, Ceo della società di GroupM (Wpp Italia), in occasione di un incontro stampa. “E questo si riflette anche nelle risorse umane utilizzate: guardiamo alla strategia Content, ad esempio, abbiamo un sessantina di persone che lavorano in quest’ambito, o all’area tecnologica, dove ci sono già 15 specialisti, su un totale di circa 400 impiegati di Wavemaker. Un trend che si proietta nel futuro, complice il calo dell’amministrato gestito. Basti pensare al crollo degli investimenti di settori un tempo cardine, come le tlc”.

Il buon risultato di bilancio ottenuto vede i servizi offerti alle aziende nelle aree non attinenti al media planning e al media buying, fatturati a ore-uomo, e non a percentuale sull’amministrato, pesare ora la metà dei ricavi. “Di fronte alla crescita di giganti quali Google e Facebook (stimati valere in Italia rispettivamente 1,5 e 1,2 miliardi di euro l’anno – ndr) e alla veloce affermazione di Amazon, questa è una scelta obbligata”, ha continuato Vergani, “Il mercato, d’altra parte, non ci riconosce ancora un giusto valore, se teniamo conto che il nostro costo per ora/uomo è pari grosso modo a un quarto di quello di una delle maggiori società di consulenza”.

Tra le unit di Wavemaker più attive sul mercato, oltre a quelle già citate del Content e del Tech, per realizzare siti, minisiti, landing page, Seo, dashboard e progetti di data visualization, sta crescendo anche la consulenza strategia per progetti di eCommerce, perché i clienti si rendono conto che il punto vendita fisico deve essere sempre più integrato con il retail digitale: “Alla fine, quando il consumatore viene in negozio, prova l’esperienza e poi acquista online, per l’azienda non dovrebbe cambiare nulla; ovviamente servono meccanismi di attribuzione raffinati, e la capacità di ‘pedinare’ il cliente in modalità cross channel”.

Queste unit si muovono sul mercato in modo indipendente, partecipando a gare e occupandosi spesso di clienti che spendono poco in attività media tradizionali, “non stiamo parlando di quelle microimprese che acquistano pubblicità digitale self-service con la carta di credito”, ha puntualizzato Vergani, “ma di attività piccole e medie che hanno una dimensione comunque accettabile e che acquistano i servizi che proponiamo loro”.

Un ultimo aspetto riguarda l’in-housing, un processo che è ‘di moda’ attualmente, ma che Vergani consiglia di valutare attentamente: “può avere senso per una grande impresa, ma per quelle di dimensioni minori la valutazione on può prescindere dalle risorse che devono essere impiegate e dai relativi costi, che possono non essere giustificati in assenza di impegni proporzionati”.
In quest’ambito, Wavemaker fornisce la sua consulenza per ottimizzare l’impiego delle risorse, e spesso la soluzione adottata va verso l’impiego in azienda di risorse del centro media, tant’è che nel nuovo campus sul Naviglio Grande, dove l’azienda si trasferirà il prossimo autunno, non sono previste scrivanie assegnate: ci saranno solo sette postazioni di lavoro ogni dieci assunti, perché la localizzazione presso i clienti, per un numero variabile di giorni in funzione delle diverse esigenze, diventa la scelta privilegiata.