Mercato

Villa Futura 2025 racconta ‘Le solitudini tra noi’: italiani divisi tra chi sceglie e chi subisce il web

Dal digitale come rigenerazione personale alla solitudine amplificata dai social: la ricerca di Hearts & Science divide gli italiani in due cluster simbolici: Marco e Laura
H&S VillaFutura 2025 infografica

In Italia la solitudine assume forme diverse e sempre più spesso passa attraverso il digitale. La nuova indagine Le solitudini tra noi, realizzata da Hearts & Science per Villa Futura 2025, analizza il rapporto tra tecnologie e isolamento: l’esperienza online è individuale, ma non sempre solitaria. Per molti giovani adulti, la rete amplia le occasioni di contatto sociale.

Villa Futura, giunta alla quinta edizione, è l’iniziativa con cui l’agenzia guidata da Emanuele Giraldi indaga l’impatto culturale e comunicativo del digitale. L’indagine è stata condotta su 2.000 utenti internet tra i 18 e i 44 anni, suddivisi in due cluster simbolici: Marco, che vive il digitale come arricchimento, e Laura, che lo percepisce come fonte di disagio.

Marco: il digitale come arricchimento

Il 26% degli intervistati appartiene al profilo Marco: per loro la connessione è una scelta attiva e positiva. La rete è vissuta come spazio di libertà, autoformazione e socialità leggera.

  • L’80% dei 18-24enni e il 64% dei 25-44enni dichiara di trarre gratificazione dall’esperienza online.

  • Il 57% degli adulti e il 45% dei giovani preferisce cercare risposte in rete piuttosto che rivolgersi a familiari o amici.

  • Le attività più diffuse: serie TV, musica, videogame e community digitali, frequentate quotidianamente da circa un quarto del campione.

Laura: il digitale amplifica la solitudine

Il 27% del campione si riconosce nel profilo Laura, caratterizzato da diffidenza e disagio.

  • Solo il 34% dei 18-24enni e il 27% dei 25-44enni trova gratificazione nella solitudine online.

  • La maggioranza si dichiara insoddisfatta delle proprie relazioni digitali.

  • Molti si sentono più soli dopo il tempo trascorso sui social (circa il 45%).

Il digitale, per questo cluster, è un luogo ansiogeno che amplifica la distanza invece di colmarla.

Il digitale come termometro della vita sociale

La soddisfazione relazionale distingue nettamente i due profili.

  • Marco: mostra un alto livello di appagamento e un buon equilibrio tra relazioni digitali e reali.

  • Laura: esprime insoddisfazione, sente mancanza di comprensione e desidera più relazioni senza riuscire a costruirle online.

Dove ci si sente ‘a casa’

  • Marco: considera i social media spazi quotidiani di appartenenza. Il 37% dei giovani e il 31% degli adulti trova meno stressante comunicare online che di persona.

  • Laura: predilige ambienti fisici intimi (oltre il 60%) e solo il 6-7% si sente a proprio agio sui social.

Attività e motivazioni

  • Marco: cerca relax e svago; tra i giovani prevalgono serie TV, videogame e podcast, tra gli adulti film, serie e shopping online.

  • Laura: usa il digitale soprattutto come evasione, non come espressione. Le serie TV sono l’attività più frequente, mentre i social vengono vissuti in modo passivo.

Mai più senza

Alla domanda “cosa peserebbe di più, un giorno senza internet o senza contatto umano?”, i due cluster si dividono nettamente: Marco teme l’assenza di connessione, Laura teme l’assenza di contatti umani.

Le conclusioni

“Con ‘Le solitudini tra noi’, spiega nella nota Emanuele Giraldi, Managing Director di Hearts & Science, abbiamo voluto indagare come la tecnologia modifichi non solo le relazioni, ma anche il modo in cui le persone affrontano le diverse esperienze di solitudine. La ricerca ci restituisce due approcci molto diversi: ci sono profili (Marco) per cui il digitale è un ambiente sicuro e gratificante, dove rigenerarsi, esprimersi, coltivare relazioni leggere ma autentiche. I più consapevoli sono anche quelli più appagati dalla loro rete di conoscenze sia in real life che nel digitale. Altri (Laura), invece, vivono la rete come un luogo ansiogeno, poco accogliente, dove il bisogno di connessione resta insoddisfatto. I più diffidenti, pur non essendo soddisfatti della socialità reale la preferiscono e faticano a trovare nei canali digitali uno spazio di appartenenza. Il dato più interessante è che non esiste un unico modo di essere connessi, né un solo modo di sentirsi soli. Il digitale e la socialità si stanno evolvendo, influenzandosi reciprocamente: per Marco questo permette di vivere una socialità libera da obblighi e convenzioni di piazza con maggiore consapevolezza nelle scelte delle modalità di socializzazione”.

Credit

Villa Futura è realizzata da Hearts & Science – agenzia media parte di OMNICOM MEDIA GROUP –  in partnership con Ciaopeople, Seedtag e TikTok.

Qui l’infografica.