In un mercato in cui gli spazi pubblicitari vengono spesso venduti aggregati in pacchetti non trasparenti, Unifast Media propone un’alternativa chiara: un accesso diretto agli spazi pubblicitari di singoli canali FAST (Free Ad-Supported Television ), in stretta collaborazione con i rispettivi proprietari.
Connessioni dirette, non solo copertura
Attualmente, la rete di Unifast Media è attiva in cinque paesi europei e comprende otto canali FAST accuratamente selezionati, ciascuno con un’audience dedicata e qualitativa. A differenza di molte reti CTV che privilegiano la quantità – si legge in una nota -Unifast Media valorizza la qualità editoriale e il targeting strategico collaborando esclusivamente con editori premium come Xosqe Media, con un portafoglio che include canali come Waterbear (sostenibilità), (web3 e crypto), Earthday365 (lifestyle consapevole), K-Wave (cultura pop coreana) e WesternSho (cinema western classico). Raggiungendo un pubblico di nicchia e altamente interessato, questa selezione curata di canali rappresenta un’opportunità per gli inserzionisti che cercano rilevanza, risonanza e un’audience in target con i loro obbiettivi.
Integrazione diretta con i proprietari dei canali
Grazie a integrazioni dirette con i proprietari dei canali, Unifast Media consente agli inserzionisti di scegliere esattamente su quali canali FAST far apparire le proprie campagne. Questo garantisce massima trasparenza nella delivery, mantenendo al contempo l’accesso a dati contestuali dettagliati e granulari. I brand possono così pianificare, ottimizzare e misurare le campagne FAST con lo stesso livello di precisione delle altre soluzioni media digitali.
Una rete alternativa
Unifast Media è un’iniziativa è di Roy Vervenne, professionista esperto nei settori dell’editoria, Connected TV e programmatic advertising, con un passato in aziende come Teads, Azerion e SpotX.
“Il FAST è diventato rapidamente una componente importante del panorama streaming, ma il modo in cui viene distribuita l’inventory pubblicitaria resta ancora frammentato e poco trasparente”, spiega nella nota Roy Vervenne. “Gli inserzionisti meritano maggiore controllo, dati migliori e piena consapevolezza del contesto in cui compaiono le loro campagne. Con Unifast Media stiamo costruendo una rete alternativa: trasparente, diretta e basata su contenuti di qualità. Crediamo nella rilevanza più che nella portata, nel coinvolgimento rispetto alle impression, e nel valore reale del brand al posto del semplice volume”.