Youmark

UM presenta l’ultima edizione di Wave, studio globale sui social media. ‘The Language of Content’ identifica il potere dei contenuti come nuovo linguaggio simbolico e indica una nuova generazione narcisistica in cui i selfy hanno un ruolo sempre più importante

UM ha pubblicato oggi i risultati dell’ultima edizione del suo studio globale sui social media, Wave (nella foto a lato Alessandra Giaquinta, Managing Director di UM Italia). La ricerca è basata su otto anni di monitoraggio dei social a livello mondiale. 

Basata su un campione di circa 50.000 persone, in 65 diversi Paesi del mondo, Wave 8 – The Language of Content, mostra quali caratteristiche debbano avere i contenuti per accrescere il proprio valore di scambio all’interno di una strategia social mirata ed efficace.

La ricerca fornisce dunque alle aziende una indicazione sulla strada da percorrere, basata su tre insight chiave:

1)    E’ il momento per i brand di andare oltre all’idea che basti creare qualcosa di semplicemente divertente o “iacevole. Wave 8 mostra come la motivazione alla condivisione cambi sensibilmente all’interno di categorie di utenti differenti e di diversi mercati.

2)    Esiste una differenza sostanziale tra il valore che i consumatori attribuiscono ai contenuti ed il tipo di contenuti stessi. Solo l’11% degli intervistati considera qualcosa che esprime il suo punto di vista come un contento di valore, ma il doppio dichiara di voler condividere lo stesso contenuto con altri.

3)    Gli utenti sono emotivamente coinvolti quando si parla di contenuti. Quando condividiamo, stiamo dicendo qualcosa di noi e influiamo sulla nostra reputazione online.

“Con Wave 8 si è evidenziato che sono cinque i bisogni reali, umani e fondamentali che i consumatori cercano di soddisfare online: conoscenza, costruzione di relazioni, svago, evoluzione personale e riconoscimento”, spiega nella nota Glen Parker, Head of IPG Mediabrands Marketing Sciences G14 e autore della ricerca. “Lo spazio social è uno spazio affollato, in cui non sono solo i brand a voler spiccare, ma anche i consumatori, che usano i contenuti come una social commodity in grado di soddisfare i propri bisogni personali e professionali. Questa è la ragione per cui portare gli utenti a condividere il proprio contenuto è per i brand un vantaggio superiore rispetto al mostrare semplicemente qualcosa, oltre all’ovvio beneficio  di poter in questo modo incrementare la reach rispetto al proprio target. Usiamo i contenuti online per soddisfare le nostre ambizioni, e se il contenuto studiato dai brand ci permette di fare ciò, allora i brand ne beneficiano enormemente”.

“Siamo molto fieri di aver presentato di risultati di Wave 8 nel nostro Paese”, aggiunge Alessandra Giaquinta, Managing Director di UM Italia. “La strada fatta da Wave in questi otto anni è senza dubbio la dimostrazione del fatto che UM sa interpretare con successo la complessità che il presente porta con sé, restituendo ai brand una mappa dettagliata di come muoversi all’interno di un universo continuamente in evoluzione. Comprendere i fenomeni che regolano il mondo dei social, in un’era in cui questi ultimi hanno assunto un ruolo sempre più importante nella vita dei consumatori, è per i brand essenziale. In quest’ottica UM si identifica come un partner strategico per le marche che vogliono osare guardando al futuro”.