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True Talks, dialogo/evento promosso da True Company, accende i riflettori sulla creatività. A raccontare come nasce un’idea, anche street artist, rock star, drag queen, chef e galleristi

Che cosa significa essere creativi? A questa domanda ha voluto rispondere True Talks, dialogo/evento promosso da TRUE COMPANY per riflettere sull’evoluzione dell’arte di comunicare, ovvero dell’arte di coinvolgere, affascinare e convincere le persone.

La materia è storicamente centrale per chi si occupa di advertising, ma non solo, tanto che l’agenzia guidata da Massimiliano Gusmeo (nella foto in apertura) ha chiamato a discutere del tema un variegato parterre di relatori, con l’obiettivo dichiarato di superarei confini dell’ambito strettamente pubblicitario e spaziare a tutto tondo nel mondo delle idee.

All’evento hanno così preso parte talenti provenienti da settori molto diversi: sul palco si sono avvicendati lo street artist Mr Savethewall, la rock star The Bloody Beetroots, lo chef Daniel Canzian. E ancora, Gianluca Di Lauro e Ulisse Romanò, attori e fondatori della compagnia Nina’s Drag Queens, e Marzia Pasqualone della galleria Deodato.

Il risultato è stato un confronto vivace, una discussione a tutto campo sul rapporto tra tecnica e creatività, sul significato della parola successo, sulla capacità di esprimere le singole individualità e sull’opportunità di rompere gli schemi. Un confronto che ha confermato l’efficacia dell’intuizione di partenza.

“Abbiamo sentito l’esigenza di parlare di comunicazione – ci ha spiegato Gusmeo – non tanto e non solo dal punto di vista pubblicitario, ambito in cui il principale obiettivo è far conoscere marche e prodotti il più delle volte a fini commerciali, ma anche dal punto di vista di mercati diversi, che spesso non hanno a che fare direttamente con l’adv; mercati però che, in realtà, toccano tutti i giorni le tematiche di comunicazione pubblicitaria, anche inconsapevolmente”.

E proprio da questa considerazione ha preso le mosse l’iniziativa di True Talks. “Si tratta – continua Gusmeo – di una straordinaria opportunità per condividere, con mondi e mercati diversi, quello che si è imparato dal proprio percorso e dalla propria professione. Un’opportunità che consente di attingere a spunti reciproci sul modo migliore per far arrivare i nostri messaggi al target. Perché il fine di tutti noi – artisti o meno – è vendere, piacere, convincere ed essere conosciuti”. In una parola, sedurre.

Ma come raggiungere l’obiettivo? La risposta porta diritto proprio alla creatività. “Gli appuntamenti di True Talks inducono a riflettere su come questa sia un ingrediente imprescindibile per comunicare in modo unico: un elemento in grado di rendere il nostro messaggio – che sia espresso in un’opera visuale, in un piatto o in una canzone – capace di portare l’attenzione e l’interesse verso di noi”.

E, non a caso, la capacità di essere creativi è il cuore di True Company. “Si parla spesso di Big Data e Intelligenze Artificiali: strumenti in naturale evoluzione. Noi crediamo però che siano il contenuto, la creatività e la comunicazione a fare la differenza. Per la nostra agenzia è importante conoscere, affascinare, emozionare, convincere; cose che, ancora, sono un territorio molto umano. E’ importante quindi capire quali sono i nuovi modi con cui arrivare al cuore delle persone per poi restarci. E in questa prospettiva, abbiamo fatto un percorso – lungo ben 23 anni – per arrivare oggi a offrire ai nostri clienti una proposizione consulenziale e non singole competenze nell’ambito della comunicazione e/o delle attività operative. E’ un posizionamento difficile da proporre sul mercato italiano, ma ci crediamo davvero e proviamo tutti i giorni a perseguire questa strada. E’ diventato il nostro mantra, sottolineato anche dal nuovo pay off dell’agenzia: Stick to the people”.


Il successo riscontrato dal primo appuntamento dell’inedito format di True Talks – fanno sapere da True Company – lascia aperte le porte per ulteriori eventi, che andranno ad approfondire nuove tematiche, ancora in via di definizione.

M.F.