Entertainment

Nasce The Youth Club: fare sistema per portare i giovani a teatro

Un investimento di oltre 2 milioni di euro per avvicinare bambini, adolescenti e giovani adulti al mondo dello spettacolo dal vivo. È l’obiettivo di The Youth Club, la nuova iniziativa lanciata da Fondazione Cariplo in collaborazione con dieci istituzioni culturali lombarde. Ma non è che l’inizio
the youth club

Un progetto che vuole contrastare la povertà educativa e ridurre le disuguaglianze nell’accesso alla cultura, offrendo nuove occasioni di crescita e partecipazione attiva. La sfida è duplice: da un lato creare un ricambio generazionale tra il pubblico dei teatri, dall’altro offrire alle nuove generazioni esperienze formative capaci di arricchire il loro percorso umano e culturale. The Youth Club non è solo un progetto culturale, quindi, ma un laboratorio sociale: un’alleanza che mette al centro i giovani per restituire alla cultura dal vivo il ruolo di motore educativo, creativo e comunitario.

“Molti giovani non vanno mai a teatro, se non in rare occasioni scolastiche. È un problema che ha a che fare con la povertà educativa”, ha spiegato Giovanni Azzone, presidente di Fondazione Cariplo. “The Youth Club vuole invertire la tendenza, avvicinando i ragazzi con linguaggi e proposte pensate per loro, e rafforzando la collaborazione tra realtà culturali del territorio”.

Un’alleanza tra istituzioni

Hanno aderito all’iniziativa dieci importanti istituzioni teatrali e musicali: dal Centro Teatrale Bresciano al Teatro Sociale di Como-AsLiCo, dal Teatro Grande di Brescia ai Pomeriggi Musicali di Milano, dal Teatro Ponchielli di Cremona al Coccia di Novara, dal Donizetti di Bergamo al Fraschini di Pavia, fino al Teatro dell’Elfo e al Franco Parenti di Milano. Ciascuna realtà svilupperà percorsi dedicati ai giovani dai 0 ai 30 anni: produzioni e rassegne pensate per le nuove generazioni, laboratori e attività educative, format innovativi che intrecciano teatro, musica, nuove tecnologie e contaminazioni artistiche. Non solo spettacoli, dunque, ma occasioni di dialogo e partecipazione, costruite in collaborazione con scuole, università, oratori e centri di aggregazione.

Le voci dei protagonisti

I direttori delle istituzioni coinvolte sottolineano con entusiasmo il valore del progetto. Gian Mario Bandera (Centro Teatrale Bresciano) parla di “teatro come strumento di crescita e inclusione sociale”, mentre Barbara Minghetti (Teatro Sociale di Como-AsLiCo) ricorda che “i giovani non sono soltanto il pubblico di domani, ma già oggi hanno uno sguardo attento e sensibile”. Per Maurizio Salerno (Pomeriggi Musicali) l’obiettivo è superare le barriere che allontanano i giovani dalla musica classica, mentre Andrée Ruth Shammah (Teatro Franco Parenti) vede nello Youth Club “un’occasione preziosa per offrire esperienze culturali non solo da fruire, ma da vivere in prima persona”.

Cultura come leva educativa

L’iniziativa si inserisce nel solco di programmi già avviati da Fondazione Cariplo, come LAIVin, che in 18 anni ha coinvolto decine di migliaia di studenti delle scuole superiori. “Agganciare i giovani per regalare loro esperienze formative”, conclude Azzone. “In cambio avremo una generazione che integra i passatempi con attività culturali di valore, e teatri che continuano a vivere e a rinnovarsi”.