Dal 4 dicembre 2025 al 30 ottobre 2026, gli spazi di Osservatorio Fondazione Prada in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano ospitano ‘The Island’, progetto site specific di Hito Steyerl.
Al centro del lavoro c’è l’immagine dell’inondazione, un filo conduttore che permette all’artista di affrontare temi quanto mai attuali: dalle derive autoritarie rafforzate dall’uso dell’intelligenza artificiale alla crisi climatica, fino alle pressioni politiche che gravano sulla comunità scientifica. Il nuovo film realizzato da Steyerl si espande nell’ambiente espositivo, dando vita a un insieme di materiali che riorganizzano tempo e spazio con logiche prese in prestito dalla fisica quantistica e dalla fantascienza, esplorandone le potenzialità visive e immaginative.
La pratica di Steyerl, da sempre in equilibrio tra ricerca teorica e produzione artistica, si muove nell’incrocio tra documentario e cinema sperimentale. Le sue opere, spesso nate da lunghe indagini e interviste, affrontano questioni complesse legate al potere dei media, all’ambivalenza della tecnologia e alla circolazione globale delle immagini, portando questi linguaggi in dimensioni spaziali o digitali che ampliano la percezione dello spettatore.
All’origine di ‘The Island’ c’è un racconto affidatole dal critico letterario Darko Suvin: durante un bombardamento a Zagabria nel 1941, il giovane Suvin trovò rifugio immaginando di essere dentro un episodio di Flash Gordon alla conquista di Marte, dove l’eroe salva la Terra. Partendo da questo episodio, la mostra costruisce un viaggio fatto di continui salti tra tempi e realtà alternative, in cui la fantascienza diventa uno strumento capace di farci prendere distanza dal reale per intrecciare dati scientifici e immaginazione.
Il percorso espositivo si articola in quattro nuclei narrativi – Lucciole, The Artificial Island, The Birth of Science Fiction e “Flash! – e attraversa scale, epoche e linguaggi diversissimi: dai microorganismi alle galassie, dal Neolitico al futuro, dagli spazi della mostra ai territori del film, dalla letteratura e poesia fino alla cultura popolare, passando dall’estetica kitsch dei fumetti ai contenuti generati dall’intelligenza artificiale.