Mercato

Tesla, Elon Musk e l’Impatto sul brand, e non solo, insegnano

Ecco cosa succede quando ai prendono posizioni e si hanno le redini di un brand. Se è scelta ponderata, nulla da discutere, anzi. Ma le marche devono avere già chiare le possibili conseguenze, per poterle gestire

La nostra riflessione sorge spontanea grazie all’analisi Brand Finance su quanto sta succedendo a Tesla, ma anche al brand Usa a seguito delle esternazioni di Elon Musk, che, si sa, è personaggio divisivo. Una parte della popolazione mondiale non lo ama e questo ha anche un impatto economico sulle sue aziende e potenzialmente anche sul PIL degli USA: X, l’ex Twitter, perde utenti celebri, e forse anche meno celebri; Tesla per la prima volta ha ridotto il numero di auto vendute, anche a causa del suo attivismo.

L’indebolimento del brand Tesla

Da queste analisi emerge che il brand Tesla si è indebolito del 19% rispetto allo scorso anno, portando un downgrade del brand rating da AAA- a AA-, il tutto riducendo del 26% il valore del trademark che in un anno è passato da 52 a 43 miliardi di dollari. C’è però da considerare anche l’arrivo di nuovi concorrenti, le difficoltà di utilizzo dell’elettrico e il dibattito sulla reale sostenibilità ambientale e sociale di questi veicoli che stanno provocando ingenti danni all’industria automobilistica europea, con conseguenti licenziamenti.

Sostenibilità sociale e ambientale

Trai fattori che Brand Finance analizza, per stimare l’impatto economico del branding, c’è anche la sostenibilità ambientale, quella sociale e l’etica manageriale. Fattori che, nel caso delle auto di lusso e premium, continuano ad avere un peso particolarmente rilevante nelle vendite, anche se i dati indicano la riduzione di questo driver rispetto allo scorso anno. Dalle analisi emerge che la percezione sull’etica manageriale di Tesla risulta inferiore alla media dei concorrenti e poco performante in relazione ai 500 principali brand del mondo. Anche la percezione sulla sua sostenibilità sociale non brilla, mentre continua a essere percepita molto positivamente in termini di sostenibilità ambientale.

L’attivismo di Musk piace all’universo business

Diversamente nel mondo degli affari, l’attivismo politico di Musk risulta abbastanza apprezzato; infatti, la capitalizzazione della sua casa automobilistica ha raggiunto negli ultimi mesi il massimo storico del suo valore,nonostante il calo di questi ultimi giorni, e Musk è entrato quest’anno nella top 10 degli amministratori delegati con la migliore reputazione del mondo, il Brand Guardinship Index 2024. Quest’ultima performance però potrebbe anche essere considerata deludente vista la grande notorietà di Musk, tanto che in questa classifica risulta meno apprezzato del meno noto Benedetto Vigna, l’amministrato delegato di Ferrari.

Afferma Massimo Pizzo, senior consultant Brand Finance:

“Il crollo di immagine del 2021 ha causato una riduzione del valore generato da immagine e reputazione del brand USA che oggi vale oltre 30.000 miliardi di dollari. Il boicottaggio canadese delle merci americane è un primo indicatore delle possibili conseguenze economiche generate dal comportamento di Musk e Trump. Il crollo di immagine del 2021 ha causato una riduzione del valore generato da immagine e reputazione del brand USA che oggi vale oltre 30.000 miliardi di dollari. Il boicottaggio canadese delle merci americane è un primo indicatore delle possibili conseguenze economiche generate dal comportamento di Musk e Trump.”