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Syngenta, in collaborazione con la Regione Lombardia, presenta a Milano la mostra fotografica ‘Valelapena. Storie di riscatto dal carcere d’Alba’ per sostenere il valore sociale dell’agricoltura

Oggi, mercoledì 6 novembre, presso Palazzo Lombardia a Milano, è stata inaugurata la mostra fotografica Valelapena. Storie di riscatto dal carcere d’Alba, racconto per immagini dell’omonimo progetto di agricoltura sociale che, dal 2006 a oggi, ha permesso a decine di detenuti di imparare un mestiere agricolo e trasformarlo in un lavoro concreto una volta terminato il periodo di detenzione.

Fortemente voluta dalla Regione Lombardia, da sempre in prima linea su queste tematiche, l’esposizione, che sarà disponibile per il pubblico gratuitamente dal 7 al 15 Novembre, è stata presentata in anteprima alla presenza del Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e dell’Assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi, Fabio Rolfi, che, per l’occasione, hanno voluto personalmente sottolineare l’importanza dell’agricoltura sociale a livello territoriale per valorizzare il ruolo dell’agricoltura e della produzione agroalimentare, ma soprattutto come strumento per il riscatto e il reinserimento sociale di soggetti svantaggiati.

Successivamente Riccardo Vanelli, Amministratore Delegato Syngenta Italia, e Sergio Pasquali, responsabile del progetto sin dalla sua nascita, hanno descritto il progetto.

Riccardo Vanelli, AD Syngenta Italia, ha così commentato il coinvolgimento dell’azienda nel progetto: “Ringrazio la Regione Lombardia per l’opportunità che ci offre nel raccontare un progetto socialmente rilevante come Valelapena. Dare una seconda occasione a persone svantaggiate comporta benefici per i singoli e per tutta la comunità. Valelapena non solo permette ai detenuti di riscattare il proprio vissuto, ma può contribuire significativamente alla creazione di quella manodopera qualificata che è un tassello fondamentale per rafforzare il ruolo del Made in Italy come un’eccellenza nel mondo”.

Il progetto Valelapena promuove ogni anno un percorso di formazione dedicato a 15/16 detenuti prossimi alla scarcerazione per permettere loro di apprendere le tecniche di coltivazione della vite e di produzione del vino, acquisendo così una conoscenza che permetterà loro, una volta scontata la pena, di avere una professionalità spendibile all’esterno. Il nome del progetto e del vino vinificato dai ragazzi dell’ultimo anno della Scuola Enologica di Alba scaturisce proprio dall’idea che nulla ‘vale’ come la possibilità di scontare la pena preparando letteralmente il terreno per il proprio riscatto sociale.

Dal 2006, anno di nascita del progetto, ad oggi sono stati prodotti con le uve coltivate nel carcere di Alba quasi 22.000 lt di vino che si traducono in 29.000 bottiglie di vino. Il Carcere di Alba, inoltre, che ha ospitato tra i 150 e i 50 attuali detenuti, in questi 13 anni, ha formato attraverso il progetto Valelapena quasi 200 persone. Di queste, 30 detenuti scontata la pena hanno trovato un impiego in campo agricolo mentre 20 sono tornati al loro precedente lavoro senza reiterare il reato. Significa che 1 persona su 4 ha portato a termine il proprio percorso di reinserimento sociale grazie anche a Valelapena.

La mostra sarà aperta al pubblico gratuitamente da giovedì 7 a venerdì 15 novembre presso Palazzo Lombardia – spazio espositivo a piano terra N3 – Piazza Città di Lombardia, 1.

Orari di apertura: 10:00 – 18:00

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