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Strategie d’oggi per costruire il gruppo di domani, Wpp: smettiamola di definirci nel ‘business dell’advertising’. Siamo il solo gruppo veramente integrato. A livello globale, digital e new media al 35% (arriveranno nei prossimi 5 anni al 40-45%, così come medesima percentuale spetterà ai mercati nuovi, che oggi già valgono un terzo). Le ricerche plafonate al 25 e cresce l’orizzontalizzazione con global leader. L’Italia? Per la prima volta meno pessimisti, complice Expo e ‘Destinazione Italia’. Ma l’advertising va razionalizzato. Dopo Grey United, seguiranno altre fusioni. Per il resto si acquisisce

E’ la super sintesi di quanto emerso ieri presso la sede italiana di Y&R Group a voce del country manager Wpp Massimo Costa. Una conferenza stampa lampo per delineare il senso degli ultimi avvenimenti, inquadrando il tutto all’interno della più ampia strategia globale del gruppo.

Indispensabile, come giustamente sottolinea lo stesso ceo Martin Sorrel in un intervento su The Wire (house organ dedicato ai 170.000 collaboratori Wpp nel mondo) ragionare la crescente tendenza delle aziende a diventare più globali e più locali a discapito delle regioni. Il che significa agire da gruppo integrato, capace di definire team di lavoro orizzontali che nel mondo selezionano i migliori talenti con cui collaborare. In poche parole ‘orizzontalizzazione’. E già sono diversi gli esempi da citare. Nel nostro Paese da Ford a Vodafone, a Barilla (per cui è in fase di definizione la squadra). Sino all’adozione della Lago Spa, grazie al programma Sme (dell’azienda si occuperà un team composto da Isotta Enrici di Y&R Group, Massimiliano Ventimiglia, H-Hart, Enrico Dorizza, Jwt,  e c’è pure lo zampino di Mec Global).

Il tutto alla luce del cambiamento in atto, che parla sempre più digital. Al punto da invitare a smettere persino di nominarlo quale disciplina a sé. Ormai è ovunque.

Non a caso, i bilanci delle singole sigle vantano numeri in attivo se consolidati, mentre in seno all’advertising non è raro il segno meno. Ribadendo come, proprio in correlazione al trend, siano anche stati decisi gli ultimi cambi di management. Dorizza e Rodriguez in Jwt, Rozzi e Battaglia, nella neonata Grey United. Non tanto per un ravvisabile nuovo potere alla creatività, quanto perché le abilità manageriali dalle coppie dimostrate sposano in pieno l’efficienza.

In ogni caso, il business sta andando altrove. Già oggi, worldwide le maggiori fonti di revenue sono media (in Italia con alcune eccezioni, visto che il buying soffre) e data (insieme valgono più del 50%, che se si aggiunge il digital arriva addirittura ai due terzi). Si plaude anche alle performance delle rp, sempre più interpretate in ottica digital e soprattutto di consulenza strategica.

Tanto che nel lungo elenco delle acquisizioni 2013 Wpp (ad esempio Click Media, social media agency vietnamita entrata nell’orbita GroupM; la maggioranza di Grey in RC&M, la più grande realtà di marketing services indiana; la maggioranza acquisita da Millward Brown in ARMI marketing, la research company russa, ecc), spicca il 30% della società di Richard Attias (lui è peraltro il nuovo marito di Cecilia Ciganer-Albeniz, ex moglie di Nicolas Sarkozy), con i suoi circa 50 addetti e 35 milioni di dollari di fatturato firma i principali eventi internazionali (dal World Economy Forum di Davos al Forum di New York, al New York Forum Africa), definita da Sorrel partnership strategica nell’aiutare i paesi a rendere brand le proprie nazioni e le multinazionali ad entrare nei paesi a maggiore crescita.

E qui entra in scena anche l’Italia e quel minimo di sino a ieri  non sperato ottimismo esternato da Costa in seno al prossimo futuro, che parla di Expo2015 e ‘Destinazione Italia  (si è di recente tenuto per la prima volta alla Farnesina l’incontro con i rappresentanti dell’International Business Advisory Council -Ibac- con la partecipazione dei ceo di 80 delle 50 multinazionali membri, Coca-Cola, Pepsi Co, Yahoo!, Google, Ibm, Eni, Enel, Finmeccanica, Unicredit, Intesa, Telecom, Autostrade, Exor, Diesel, Poste Italiane, Trussardi, ecc, del chairman Ibac Martin Sorrel e del nostro ministro degli Esteri Emma Bonino, identificando nel piano ‘Destinazione Italia’, e nella costituzione di un’agenzia ad hoc per far superare agli investitori il freno della burocrazia, lo strumento scelto dal Governo per affrontare la competizione globale).

Venendo, infine ai dati, vale la pena ricordare i 10 miliardi di sterline di ricavi globali Wpp, ma anche gli oltre 300 milioni di euro di giro di business in Italia (da noi il gruppo conta 2500 dipendenti, in 65 diverse società che servono 2200 clienti), che chiude il 2013 a +10%, contro un mercato che flette del 13-16%.