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Sergio Spaccavento/ Conversion: Con James Bot dimostriamo cosa significa sinergia tra strategia, creatività e sperimentazione

Di ieri la notizia che Conversion ha affiancato Jameson Irish Whiskey per una nuova operazione in occasione del St. Patrick’s Day. E’ nato così il James Bot. Ne parliamo con Sergio Spaccavento, Executive Creative Director dell’agenzia.

Come e perché questa case history è particolarmente significativa e rappresentativa del vostro approccio alla comunicazione?

“Questo è un progetto per noi molto importante perché si basa sulla completa sinergia tra strategia, creatività e sperimentazione. Da sempre il nostro approccio ai progetti e ai brand è rappresentato dall’impostazione di una strategia di comunicazione prima di tutto, strettamente connessa all’identificazione del giusto consumer insight e la journey di contatto, relazione e conversione più efficace. Tutto ciò influenza fortemente la creatività.  Crediamo però anche che in un contesto di mercato e comunicazione in continua evoluzione sia importante anche sperimentare e osare, pur all’interno di un perimetro strategico. E ciò che più di tutto oggi permette di allargare i nostri orizzonti di applicazione creativa è senza dubbio la tecnologia. Ovviamente tutto ciò non è fine a se stesso, ma pensiamo fermamente che l’idea e la tecnologia debbano essere sempre al servizio di un obiettivo chiaro come la conversione”.

Quanto i new media e la tecnologia aiutano nello sviluppo della tua creatività?

“Come anticipato, la tecnologia e l’innovazione sono sicuramente strumenti importantissimi per un’agenzia di comunicazione all’avanguardia, permettono di osare esecuzioni originali e sorprendenti per il target. Tuttavia, la tecnologia è importante solo in presenza di un’idea rilevante che sappia usarla e attraverso di essa valorizzare il messaggio e la relazione col consumatore. Senza le idee altrimenti resta solo hardware e software. E’ proprio questo l’aspetto fondamentale: l’innovazione tecnologica non deve mai perdere di vista l’importanza della creatività, sapere di essere al servizio della comunicazione e della conversione. Anche se a volte, creatività e tecnologia insieme, per essere davvero innovative, si prendono qualche rischio. Ed è quello che è successo nel progetto del chatbot di Jameson”.

Parlando di numeri e di risultati, continua e continueranno sempre a convivere i diversi media per un mix efficace delle campagne? Il vostro approccio non vi esclude a priori da un certo tipo di esigenze di comunicazione dei brand? E’ una precisa scelta di posizionamento di cui siete soddisfatti?

Il nostro approccio e il posizionamento dell’agenzia derivano da una scelta consapevole che continua a premiarci. Grazie all’approccio omnichannel siamo in grado di affrontare progetti di grande complessità per qualsiasi tipo di cliente ma, al contempo, possediamo un’elevata expertise e un know-how verticale sui vari canali. Come primo passo nel nostro approccio strategico stabiliamo sempre quali canali sono i più rilevanti e potenziali e, come nel caso del bot, attiviamo quelli che sono necessari ad arrivare all’obiettivo finale della conversione. La conversione dunque non esclude nessun mezzo o touchpoint, si tratta di un approccio alla comunicazione che al contrario valorizza la consumer journey del consumatore e individua i momenti e i canali più rilevanti, i messaggi più pertinenti e li costruisce in maniera efficace verso appunto una conversione del messaggio in relazione, fidelizzazione e non ultimo sell out. A dimostrazione del fatto che l’esperimento di Jameson Bot non è stato solamente un esperimento di comunicazione ‘piacevole’ dal punto di vista creativo, ma ha portato a risultati importanti per la marca: sono stati raggiunti 553.000 utenti su Facebook e Instagram con rispettivamente 21.927 interazione sulla pagina e 21.833 con i post. Più di 1000 le conversazioni gestite tramite chat”.

Ci dai qualche numero di crescita dell’agenzia?

“Conversion consolida il suo posizionamento di prima omnichannel engagement agency dopo tre anni dal suo rilancio sul mercato con 50 clienti attivi, oltre 30 gare vinte nell’ultimo anno, nuovi clienti come Bausch+Lomb, Coca-Cola company e Nespresso, un nuovo ufficio, una crescita del 30% attesa per il 2018. Siamo soddisfatti di questo trend e di questo dobbiamo ringraziare oltre alla visione strategica che ci ha portati al nostro posizionamento, oltre alla fiducia dei nostri clienti, soprattutto un team di 50 persone che lavorano ogni giorno con passione per garantire sempre i massimi standard di creatività e la migliore efficienza di implementazione per avere clienti soddisfatti e consumatori convertiti”.

Novità in cantiere?

“Il nostro focus negli ultimi mesi è senza dubbio il consolidamento e il perfezionamento continuo dell’area legata alla misurazione: crediamo molto nell’utilizzo dei dati, sia in fase di analisi iniziale che nella parte finale di conversione, per noi la più importante. Ormai le relazioni che si vogliono costruire necessitano di una personalizzazione quasi individuale e per fare ciò i dati sono la chiave del successo. Ormai si è lontani dall’epoca delle campagne monolitiche, ma siamo nell’era delle campagne fluide, dalla natura multi sfaccettata, ma che agli occhi del consumatore sembrano sempre la stessa conversazione con la marca. L’idea creativa e il messaggio di comunicazione quindi devono parlare a tutti, in maniera personale, in momenti diversi, a seconda delle specifiche esigenze, in base alla posizione occupata dal consumatore all’interno del funnel di conversione, seguendo e adattandosi alle differenti reazioni al contatto. Insomma, si tratta ormai di creatività e statistica, creatività e dati, incanalati in una strategia in grado di darne una forma efficace. Le fasi di analisi e misurazione sono imprescindibili per un buon lavoro di comunicazione ed è per questo che sarà il nostro focus per tutto il 2018″.