Per celebrare il suo 40º anniversario, Reporters Without Borders (RSF) lancia una nuova campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi intitolata Kilometres, in collaborazione con l’agenzia creativa The Good Company.
Giocando con l’idea della distanza, la nuova campagna mette in luce una realtà drammatica: le minacce che gravano su un’informazione libera e affidabile si avvicinano ogni giorno di più, invadendo i nostri schermi e la nostra vita quotidiana. Obiettivo , mostrare l’ampiezza e la portata del lavoro di RSF e dimostrare che nessuno è immune dall’indebolimento del giornalismo indipendente.
Il video si apre con scene di guerra, in cui i giornalisti rischiano – e a volte perdono – la vita per tenerci informati. Mentre un contatore chilometrico scorre, lo spettatore viene trasportato da un fronte all’altro:
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attacchi ai giornalisti nelle zone di conflitto;
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giornalisti incarcerati semplicemente per fare il loro lavoro;
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rapimenti in diretta;
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violenze durante le manifestazioni.
La storia si conclude quando il contatore raggiunge 0 cm, simbolo della disinformazione che ormai è onnipresente nei nostri feed di notizie e nelle conversazioni quotidiane. La minaccia non è più distante: è già qui.
“Oggi, la minaccia che incombe sull’informazione ha guadagnato così tanto terreno da entrare nelle nostre case e nei contenuti sui nostri telefoni. Il video utilizza un conto alla rovescia geografico per mostrare che la distanza che ci separa da queste minacce si misura ormai in centimetri. L’obiettivo è creare un senso di urgenza”, ha spiegato Hadi Hassan-Helou, Creative Director The Good Company
Realizzata interamente con filmati d’archivio registrati da giornalisti in tutto il mondo, la campagna, legata a una raccolta fondi, adotta un approccio radicale: nulla viene ricostruito. Ogni inquadratura, ogni volto, ogni scena è la prova dei reali pericoli affrontati da chi ci tiene informati.
On air in televisione, stampa, online e radio, con diffusione anche in tutte le sedi e sezioni internazionali di RSF.