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MIA Market, va in scena un mercato audiovisivo unico. E l’Italia fa sempre più sistema

Dal 6 al 10 ottobre la rassegna a Roma nelle storiche sedi di Palazzo Barberini e Cinema Barberini. E' qui che nascono le storie che vedremo. Ottanta gli eventi in calendario
MIA Market 2025

“Si dice spesso che in Italia non si riesce a fare sistema. Ma qui abbiamo operatori privati, diversi ministeri, la regione, le due associazioni industriali più importanti della filiera dell’audiovisivo. È un buon esempio che facendo tutti un passo indietro si possa fare un passo avanti come industria”. Le parole di Alessandro Usai, Presidente di ANICA, sono tra quelle che rappresentano meglio che cos’è il MIA – Mercato Internazionale Audiovisivo, che si è aperto oggi a Roma e andrà in scena dal 6 al 10 ottobre. La parola sistema, come filiera, è risuonata spesso nei discorsi degli organizzatori durante la conferenza stampa di apertura che si è tenuta oggi al Cinema Barberini.

“La collaborazione avviene a monte: con ANICA e il Presidente Usai abbiamo un grande desiderio di lavorare assieme”, ci ha raccontato a margine Chiara Sbarigia, Presidente APA. “Credo che si rifletta sulle nostre attività: la più importante è il MIA, ma ce ne sono altre, come il nostro ente di formazione con i sindacati. Lavoriamo insieme perché i generi non hanno più quella divisione di un tempo: non c’è più chi fa solo film, solo animazione, solo serie. Ormai gli incroci sono fortissimi nelle imprese”.

Non solo film ma idee che prendono forma

L’altro concetto che ci è sembrato davvero importante è come il MIA sia un unicum nel panorama dei mercati internazionali dell’audiovisivo. “I mercati audiovisivo negli ultimi 20 anni sono cambiati completamente”, spiega Usai. “Si faceva vedere il prodotto finito ai vari Paesi per esportarlo. Negli anni sono diventati moltissimo dei momenti di networking. La cosa importante del MIA è che è il momento che chi fa il prodotto, chi lo pensa viene da tutto il mondo per ritrovarsi una settimana a Roma e parlare del prodotto che farà. Sono molte le vetrine per i film e molto poche le occasioni in cui non si parla di progetti, in cui si cerca di accorciare la distanza che c’è tra chi il prodotto lo pensa e chi il prodotto lo compra”. “Siamo stati molto innovativi quando abbiamo dato vita al MIA 11 anni fa”, ci spiega Sbarigia. “O facevi presentazioni nazionali o grandi mercati. Andando a questi mercati – anche per superare la difficoltà di non avere molte cose da vendere, i diritti li avevano i committenti che allora erano Rai o Mediaset – ce la siamo cavata portando avanti questa idea di portare al mercato gli incontri”. Ma come vede Chiara Sbarigia i prossimi 11 anni del MIA? “Secondo me parleremo di Intelligenza Artificiale e di come utilizzarla senza danneggiare la creatività che è uno dei punti di forza italiani” ci risponde. “Parleremo sempre di più di cross generi, di film che non vanno in sala e che non sono film tv, ma cinema”. Uno degli appuntamenti più attesi del MIA è la presentazione del 7° Rapporto sulla Produzione Audiovisiva Nazionale a cura di APA. “C’è una situazione di equilibrio, ma qualcosa di interessante verrà fuori: c’è una nuova tendenza di cui bisogna tenere conto”.

Si fa sistema con le istituzioni

Di questo sistema di cui si parla tanto oggi un aspetto fondamentale è dato dalle istituzioni. Il Ministero della Cultura, con la Direzione Cinema, e il Ministero degli Affari Esteri, con l’ICE. “Se riusciamo a portare a casa dei risultati è perché c’è una filiera in tutto questo” ha spiegato Lucia Borgonzoni, Sottosegretario del Ministero della Cultura con delega al cinema e all’audiovisivo.

“Abbiamo sempre cercato di avere un disegno che seguisse tutta la filiera. Solamente così riusciamo a competere con grandi nazioni che hanno capitali di investimento molto grandi. Dobbiamo far conoscere il nostro prodotto a livello internazionale. Energie e fondi li mettiamo, ma dobbiamo fare un lavoro di coordinamento. Abbiamo da poco firmato con ICE un accordo per la promozione internazionale, che segue un accordo del 2024 con il Ministero degli Affari Esteri”.

Il sottosegretario ha aggiunto di avere già programmato il primo incontro per parlare di tax credit e una serie di riunioni con tutte le associazioni del settore. “L’accordo che abbiamo firmato tra la Direzione Generale Cinema del MIC e il Ministero degli Affari Esteri, e ICE, va verso uno sforzo di internazionalizzazione”, ha spiegato Lorenzo Galanti, Direttore Generale di ICE.

“Il MIA è un caso di successo, all11esima edizione è uno degli appuntamenti più rilevanti a livello globale. ICE insieme ad ANICA e APA ha sempre più attenzione verso questo appuntamento”. Come ha ricordato, quest’anno sono in arrivo 264 operatori tra buyer, addetti ai lavori, piattaforme, istituzioni e giornalisti, in arrivo da 53 Paesi. “Soprattutto europei, ma anche dagli Stati Uniti, dal Giappone e dai mercati emergenti. È importante guardare a nuove realtà, a mercati che per noi rappresentano una frontiera più avanzata”. ICE continua a sostenere le imprese italiane, in una produzione diventa sempre più internazionale ma in un contesto estremamente sfidante. “La dimensione delle imprese italiane è molto piccola, spesso sono microimprese” spiega Galante. “Hanno una grande creatività ma hanno bisogno del sistema, che deve essere strutturato e coordinato”. Ecco che ritorna ancora una volta questa parola, “sistema”.

I numeri

Il MIA Market 2025 è forte di 80 eventi tra panel, conferenze, presentazioni di ricerche, seminari, workshop e training, keynote speech, tavole rotonde e momenti di networking. Sono circa 500 i progetti ricevuti quest’anno per il Co-Production Market e Pitching Forum. Di questi ne verranno presentati 62 tra opere di Animazione, Documentari, Drama (prodotti seriali) e Film.

A questi si aggiungono i 44 titoli selezionati per i 5 showcase di animazione, documentari, format televisivi, serie TV e per un totale di oltre 100 progetti presentati nelle sezioni ufficiali del MIA, senza contare la selezione di titoli che saranno presentati nei nuovi programmi di questa edizione. Tra le novità di quest’anno, il Book Adaptation Forum (BAF) – programma dedicato alla collaborazione tra editoria e industria audiovisiva, realizzato grazie al sostegno della Fondazione Roma Lazio Film Commission; e Apollo Series, il nuovo programma di training sviluppato da Series Mania Institute in collaborazione con il MIA e Goteborg Film Festival TV Drama Vision. E ancora, UNBOX | Short Film Days, appuntamento in collaborazione con Alice nella Città dedicato ai talenti del cortometraggio che da quest’anno entra nel programma ufficiale del MIA; i workshop di Vertical AI, una full immersion nelle applicazioni dell’intelligenza artificiale con sessioni a porte chiuse dedicate all’intera filiera produttiva e distributiva. Il programma di MIA LAB, spazio dedicato alla formazione.

Gli ospiti

Tra gli ospiti più attesi Erri De Luca, protagonista del documentario biografico Fish Don’t Close Their Eyes/I pesci non chiudono gli occhi, selezionato per lo showcase Italians Doc It Better, Thom Zimny, regista pluripremiato e collaboratore storico di Bruce Springsteen, noto per i suoi documentari su Springsteen, Willie Nelson e Sylvester Stallone Rodrigo Teixeira, produttore di Io sono ancora qui di Walter Salles, Miglior film internazionale agli Oscar 2025 e Katherine Pope, Presidente di Sony Pictures Television. In un panel Nils Hartmann, Carlo degli Esposti, Sonia Rovai e Matteo Rovere racconteranno il successo delle serie italiane, un altro rifletterà su un dato uscito mesi fa, che solo il 27% delle donne sono impiegate in questo settore.

Rinnovati veste grafica e claim

Il MIA 2025 si presenta con una nuova veste grafica con il claim ‘All Stories lead to MIA’ (“Tutte le storie portano al MIA”) in cui Roma viene interpretata come epicentro creativo dell’industria audiovisiva internazionale. Ispirato al popolare detto ‘Tutte le strade portano a Roma’, il nuovo visual propone un immaginario che colloca la città eterna al centro di un mondo illustrato che dal distretto Barberini – dove il MIA si svolge – spazia in tutti i continenti: dal MIA nascono le storie, emergono le voci e prendono forma i progetti, rendendo Roma il luogo in cui la comunità audiovisiva internazionale si incontra per dare vita al futuro.

Gli sponsor

Del sistema virtuoso che rende possibile il MIA ci sono gli sponsor, Fondazione Roma Lazio Film Commission e Unicredit. Lorenza Lei, Ad Fondazione Roma Lazio Film Commission e Delegata del Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, ha spiegato che la Film Commission “ha sempre il compito di attrarre produzioni nella nostra regione, ma tra le attività c’è l’essere una società in house della Regione Lazio e far sì che i fondi arrivino e in tempi certi”. Roberto Fiorini, Regional Manager Centro Italia di Unicredit, ha spiegato che “l’audiovisivo è uno dei pilastri che rende l’Italia riconosciuta nel mondo” e che il giro di affari di questo settore vale circa un miliardo e otto, un miliardo e nove, e i fatturati aggregati quasi sei miliardi”. Per il manager la crescita è data dalla visione e dalla capacità di aggregarsi. In una parola, la parola magica, fare sistema.

di Maurizio Ermisino