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Quando la televisione insegnava alla pubblicità: la lezione di Pippo Baudo

Non un necrologio, ma uno spunto per chi lavora nella comunicazione: l’arte di parlare a tutti, la costruzione di fiducia e la forza di una brand identity personale che resta un modello

L’Italia ha salutato Pippo Baudo. Non serve ripercorrere la sua carriera: ci hanno già pensato tutti i media. Ma per chi lavora in comunicazione, la sua eredità va oltre la televisione. Perché Baudo è stato un maestro di linguaggio, di relazione con il pubblico e, in fondo, un ‘medium’ tra brand e persone prima ancora che i brand imparassero a raccontarsi.

Ha infatti plasmato un modo di parlare agli italiani che ha fatto scuola: inclusivo, autorevole, popolare ma mai banale. E in quello stesso spazio la pubblicità ha imparato a inserirsi. La sua presenza era garanzia: se lo introduceva Pippo, aveva credibilità.

La casalinga di Voghera e il professionista di Milano: parlava a entrambi, senza cambiare pelle. Non era solo un conduttore: era un marchio di fiducia, sempre coerente, sempre riconoscibile. La sua ‘brand identity’ personale era fortissima, costruita sulla continuità, la costanza e l’autorevolezza. È la stessa sfida che oggi affrontano i brand, chiamati a trovare una voce unica e autentica capace di unire target diversi senza perdere tono né riconoscibilità. Una lezione ancora attuale per chi lavora in comunicazione: la creatività colpisce, ma la coerenza resta.

Una carriera anche da testimonial

Numerose le campagne pubblicitarie a cui Pippo Baudo ha prestato il volto e la voce nel corso della sua lungissima carriera, a partire dai primi Carosello degli Anni 60 -70 (Algida, Carne in scatola Simmenthal, Motta). Tra i suoi spot più famosi ricordiamo:

Pagine Gialle (1985–1986)
Fu volto ufficiale nelle campagne stampa e tv

Caffè Kimbo (1989–1997)
Volto storico della famosa marca di caffè. Tra gli spot spiccavano i Varietà Kimbo, mini show da 2–3 minuti andati in onda tra i film in prima serata

Bibite Tomarchio Naturà (1990)

Supermercati SMA (1991)

Campagna per l’Euro (2001–2002)
Partecipò alla campagna pubblicitaria dedicata all’introduzione dell’euro, in uno spot con regia di Gabriele Muccino

Acqua Santa Croce (2003–2006)
La sua figura divenne sinonimo di affidabilità: la pubblicità invitava a leggere sempre l’etichetta, contribuendo a far conoscere l’acqua minerale su scala nazionale

3 Italia (2006)
Apparve in una campagna pubblicitaria insieme a Claudio Amendola, Elisabetta Gregoraci e Alena Seredova nei diversi soggetti

Università di Catania (2020)
Testimonial per la campagna ‘A Catania turismo è…’, promossa dall’Università degli Studi di Catania