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Quale futuro attende i social media nel 2020? Le previsioni di eMarketer

In apertura di quest’anno, dopo gli scandali sulla privacy degli utenti che hanno funestato il 2019, eMarker azzarda una previsione su come si muoverà l’universo social nel 2020. Soprattutto nei suoi due ‘pilastri’: gli investimenti pubblicitari e la frequenza d’uso, con focus sugli USA, ovviamente.

Sul primo versante il forecast non sembra molto azzardato: la spesa degli Stati Uniti sui social network aumenterà del 20,4% nel 2020 a oltre 43 miliardi di dollari. Gli annunci social sui video costituiranno un terzo della spesa pubblicitaria totale per video digitali di quest’anno negli Stati Uniti.

Più controversa potrebbe risultare la previsione sulle tempistiche di utilizzo: il tempo trascorso su Facebook scenderà a un nuovo minimo di 33 minuti al giorno tra gli adulti negli USA, come risultato di una dinamica che vede gli utenti più giovani abbandonare il social network in numero crescente, mentre quelli più anziani non aumentano il loro tempo sul social. La buona notizia – per Zuckerberg, ovviamente – è che Instagram, per la prima volta, avrà più utenti dai 18 ai 24 anni del fratello maggiore..

Le inchieste antitrust e sulla privacy di Facebook, dopo un intenso 2019, non sono previste andare verso una la piena risoluzione quest’anno perché le elezioni statunitensi rallenteranno i progressi in merito. Il rischio concreto, secondo la testata online, tuttavia, è che dall’armadio di Facebook emergano altri scheletri sulla privacy.

La pubblicità politica nei social media, uno dei burning issue di questi tempi, non troverà soluzioni condivise, soprattutto per la difficoltà di definire esattamente che cosa è un ‘annuncio politico’. Questo si tradurrà in un vantaggio per le organizzazioni politiche, legittime e fake, ma potrebbe avere conseguenze sulla frequentazione dei social media, poiché alcuni utenti scontenti sceglieranno di evitare la mischia.

Anche TikTok dovrebbe continua la sua crescita, ma eMarker è in qualche modo scettico su quanto a lungo durerà la mania negli Stati Uniti. Senza trascurare l’impatto della proprietà cinese in tempi di sanzioni economiche.