Il rapporto documenta infatti una riduzione dei provvedimenti sanzionatori assunti dagli organi autodisciplinari, pronunce del Giurì e ingiunzioni del Comitato di Controllo, a fronte di un incremento degli interventi in ambito preventivo e della moral suasion. Un dato che conferma un’evoluzione positiva del settore verso una maggiore responsabilità da parte degli operatori della pubblicità, con l’obiettivo di anticipare e prevenire le criticità prima ancora che si traducano in controversie.
Tra le aree di maggiore attenzione si conferma l’influencer marketing, in cui il tema della trasparenza e della corretta segnalazione dei contenuti pubblicitari rimane in primo piano. Proprio su questo fronte, il 2024 ha segnato un passaggio importante con l’intervento dell’AGCOM, prossima alla pubblicazione di un Codice di Condotta per gli influencer, che sul tema ha pubblicato delle linee guida e indetto un tavolo tecnico cui ha partecipato anche il nostro Istituto. L’intervento dell’Autorità ha riconosciuto il valore e la solidità dell’autoregolamentazione già esistente, facendo esplicito riferimento al Regolamento Digital Chart dell’Istituto come punto di riferimento per la disciplina delle comunicazioni commerciali sui social.
Il Regolamento peraltro, anche alla luce degli stimoli emersi dal tavolo tecnico, è stato aggiornato nel corso dell’anno e la versione attualmente vigente, arricchita e in alcuni punti semplificata o resa più chiara ed esplicita, ha messo d’accordo i partecipanti ai lavori, riferisce la nota.
Un ulteriore elemento di rilievo, sempre in materia di influencer marketing, è rappresentato dai risultati del monitoraggio sulla trasparenza, elaborato dallo IAP in collaborazione con Almed (Alta Scuola in media Comunicazione e Spettacolo) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sotto la direzione scientifica della professoressa Nicoletta Vittadini. I risultati hanno messo in luce come la trasparenza nella comunicazione commerciale sui social sia in crescita, ma che persistono delle aree grigie, nelle quali la natura commerciale dei messaggi non è segnalata in modo del tutto conforme alle regole previste del Regolamento Digital Chart.