Velocità, efficacia e convenienza sono richieste ormai imprescindibili in un contesto sempre più complesso e competitivo come quello della pubblicità digitale. Le sfide imposte da un’industry così dinamica e in costante trasformazione possono risultare particolarmente ardue per le realtà più piccole e indipendenti, che devono necessariamente cogliere ogni possibile vantaggio per sfruttare al meglio le proprie risorse, restituire valore ai clienti e restare concorrenziali nel confronto con agenzie più strutturate e dal budget imponente.
Un valido aiuto in questa direzione arriva dalle Demand Side Platform (DSP), piattaforme affermatesi come strumenti essenziali per la progettazione di campagne automatizzate e data-driven nell’era della pubblicità in programmatic. È la convinzione di Quantcast che identifica e condivide le 6 ragioni per le quali l’adozione di una DSP potrebbe rappresentare per le agenzie indipendenti una scelta strategica e determinante per una pubblicità scalabile e incisiva.
6 ragioni per l’adozione di una DSP
1. Efficienza potenziata – Grazie all’automatizzazione delle offerte, dei posizionamenti e del processo di ottimizzazione, l’uso di una DSP snellisce il processo di ad buying, consentendo alle agenzie indipendenti di risparmiare tempo e focalizzarsi su aspetti diversi dalle task operative ma altrettanto rilevanti, come strategia e creatività. La possibilità di monitorare e modificare le inserzioni su più canali in un’unica piattaforma rappresenta, poi, un insostituibile supporto alla gestione delle campagne, resa più semplice e funzionale.
2. Accesso a insight e dati avanzati – Le agenzie di grandi dimensioni possono contare su importanti risorse interne e un ampio network di clienti. In termini di accesso ai dati, le realtà indipendenti da sole non possono reggere il confronto. Una DSP, però, può aiutare a colmare questo gap, permettendo loro di targettizzare e personalizzare gli annunci con precisione sulla base di dati provenienti da un’ampia gamma di fonti. Affidandosi, infatti, agli insight data-driven di una DSP, derivati dall’analisi di abitudini, caratteristiche demografiche e comportamenti online degli utenti, le inserzioni risultano estremamente efficaci.
3. Ottimizzazione in tempo reale per performance migliori – Le avanzate tecnologie di intelligenza artificiale e machine learning su cui si basano oggi queste piattaforme consentono di individuare in tempo reale insight e metriche chiave per l’ottimizzazione delle campagne pubblicitarie. Quali audience risultano più ricettive? Quali creatività funzionano meglio? Quali sono i canali più adatti? Tracciando i dati relativi alla performance con continuità, i marketer possono adattare e modificare gli annunci istantaneamente per massimizzare i risultati, mentre i feedback in real time aiutano a evitare le strategie meno performanti per concentrarsi, invece, su quelle che garantiscono ROI maggiori.
4. Inventory e canali in programmatic di alto livello – Dai più grandi editori ai network di nicchia: una DSP può mettere in connessione le agenzie indipendenti con un’ampia scelta di inventory digitali, dando loro accesso a posizionamenti premium su web, mobile, video e persino TV connessa. Un’opportunità che favorisce un approccio omnicanale per lo sviluppo di esperienze pubblicitarie coerenti su più piattaforme e di un messaggio consistente capace di rafforzare il brand recall.
5. Miglior trasparenza e accountability – Scegliendo di utilizzare una DSP si ottiene piena visibilità dell’allocazione del budget pubblicitario: attraverso resoconti dettagliati su spesa, delivery, reach, frequenza e performance, gli inserzionisti accedono a una prova tangibile dell’efficacia della campagna da condividere con i clienti per mostrare loro i diretti risultati dell‘investimento. Indipendentemente dall’uso o meno di cookie, infatti, queste piattaforme sono in grado di restituire misurazioni, attribution e report meticolosi cruciali per le analisi dei risultati.
6. Convenienza economica – È diffusa l’errata convinzione che le DSP siano costose e, perciò, appannaggio esclusivo delle agenzie di più grandi dimensioni. Non è così. Su una DSP è, infatti, possibile scalare una campagna modificandone il budget mentre è in corso, partendo dalle risorse a disposizione, anche se esigue, ed eventualmente incrementando l’investimento sulla base degli esiti in termini di performance e crescita dei clienti. L’adozione di queste piattaforme, dunque, può rivelarsi un importante strumento per trarre il meglio dal budget delle agenzie indipendenti, massimizzando gli investimenti e targettizzando la spesa pubblicitaria.
Un vantaggio strategico fondamentale
“In un mercato pubblicitario sempre più competitivo, le agenzie indipendenti devono poter contare su strumenti capaci di offrire le stesse opportunità di ottimizzazione e targeting delle compagnie più grandi”, afferma nella nota Ilaria Zampori, VP Italy & Spain di Quantcast. “Lo scorso anno abbiamo scelto di ampliare a realtà di ogni dimensione l’accesso alla nostra DSP proprio perché consapevoli del vantaggio strategico fondamentale che queste piattaforme possono offrire a chiunque voglia massimizzare il ROI delle campagne. Scegliendole come partner i marketer si assicurano un alleato impareggiabile”.