Eventi

ADCI Awards, Di Bruno: potenza e originalità dell’idea, qualità dell’execution, impatto

Non solo la qualità creativa, dunque, ma anche l'impatto e la credibilità di chi c'è dietro, come dire, no al washing, che è controproducente per tutti. Sono chiare le idee in tema di valutazione e giudizio del Presidente della giuria Equal, Serena Di Bruno, Chief Creative Officer, BBDO Italy
Serena di Bruno, BBDO

In attesa del verdetto, nella serata di premiazione che si terrà il prossimo 6 novembre al Mi.Co di Milano, all’interno di Intersections, siamo andati a intervistare i presidenti di giuria delle diverse categorie, nominati da Luca Cortesini, Chief Creative Officer di DDB Group Italy, Presidente di questa 40° edizione degli ADCI Awards.

Serena, che giuria impegnativa quella che presiedi. Quest’anno forse più degli altri della sua giovane età. Perché, dopo anche l’eccessiva sbornia, di diversity & inclusion si parla meno, è meno di moda. Quindi, quello che vorrei sapere è come affronterai e dirai di affrontare questa categoria, alla luce del fatto che certi temi dovrebbero essere presidiati stabilmente e non nel momento in cui sono cool. Insomma, ci sono ambiti in cui più che mai un brand deve essere più che comunicare. Come la pensi?

Sappiamo benissimo che di diversity & inclusion si parla di meno anche perché a livello internazionale c’è una precisa volontà politica di bloccare il dibattito, un tentativo di tornare indietro sulle conquiste fatte negli ultimi decenni. Non è un bene, ma di sicuro questa situazione aiuta a capire quali erano i brand che sostenevano la causa per convinzione e quali invece ci saltavano sopra per convenienza. Ai giurati dirò quindi di valutare non solo la qualità creativa del progetto ma anche l’impatto che ha avuto e la credibilità di chi c’è dietro. Le operazioni di washing, oltre a essere inefficaci per la società, alla lunga si rivelano dannose per chi le promuove.

Veniamo a te. Ci dici qual è stato il tuo tipping point, ossia che relazione, progetto, azienda o contesto ha determinato quello che professionalmente, ma anche personalmente, oggi sei?

Il mio tipping point è arrivato molto presto. Ero in BBDO e ho avuto la fortuna di entrare subito in quella che all’epoca si chiamava D’Adda, Lorenzini, Vigorelli, un’agenzia che era una vera scuola e dove la gavetta si faceva lavorando su progetti belli e importanti. Quell’impostazione me la sono portata dietro sempre ed è tornata utile anche quando il panorama dei media si è trasformato. Mi ha infatti aiutato a ricordare sempre che al centro di tutto ci sono la forza dell’idea, la qualità dell’execution e soprattutto che è importante non mollare mai e continuare a mettere passione nelle cose che si fanno ogni giorno.

C’è un benchmark che hai nella testa quando pensi a un progetto che merita il podio Equal?

Senza ombra di dubbio Dove, non una campagna in particolare ma tante di quelle che rientrano sotto la strategia Real beauty. Non sarà certo originale citare Dove, ma secondo me rimane uno dei primi e più potenti esempi di brand che riesce a incidere sull’immaginario collettivo in modo costruttivo, promuovendo modelli positivi e inclusivi. Per di più in un’industry in cui l’ha fatta sempre da padrona la perfezione. Ricordo ancora la prima campagna che vidi: ero in via Torino e stavo andando in agenzia e c’erano queste affissioni con le modelle non perfette: lentiggini, rughe, macchie della pelle. Ricordo di aver pensato che avrebbe sparigliato le carte e così è stato.

Se dovessi riassumerne le caratteristiche, quali sono quelle che fanno di un lavoro un lavoro da podio?

Potenza e originalità dell’idea, qualità dell’execution, impatto sul mercato. Punto.

Chi è Serena Di Bruno

Ho iniziato la mia carriera in D’Adda, Lorenzini, Vigorelli, BBDO, per poi entrare in 1861united come Creative Director nel 2008. Nel 2014, con la fusione dell’agenzia con Grey, ho proseguito il mio percorso fino a diventare Head of the Creative Department nel 2019.Dal 2021 sono Executive Creative Director in bbdo#, e nel 2025 sono stata nominata Chief Creative Officer. Nel corso degli anni ho avuto il privilegio di guidare progetti creativi per importanti brand nazionali e internazionali, ottenendo riconoscimenti ai Cannes Lions, Epica Awards, Eurobest, New York Film Festival e in diversi premi italiani di rilievo. Ho partecipato come giurata ai Cannes Lions, ADCI Awards, IF Festival, Eurobest, ADC*E e Dubai Lynx, e sono stata membro del Consiglio Direttivo dell’ADCI dal 2008 al 2011. Fuori dal lavoro, amo viaggiare, perdermi nei fumetti — soprattutto nei manga giapponesi — e dedicarmi al fai da te. Adoro cucinare per gli amici, semplicemente perché mi piace averli attorno.