Aziende, unitevi, quindi, al Mff in questi mesi che separano l’organizzazione dall’esordio della seconda edizione, dal 4 al 9 giugno 2026. Perché lavorare insieme, in modo integrato e profondo, fa il bene di tutti. Delle vostre marche, del Festival e pure della città, visto che la cultura è anche un potente generatore di pensiero critico, nonché acceleratore di brand reputation. Milano, inoltre, ha dimostrato di premiarla nelle sue scelte su come passare il tempo libero, e con essa il cinema, che cresce e convince anche i giovani. Sicuramente perché in un’era in cui tutto è orizzontale, saper guardare sotto, in verticale, fa la differenza. E in una sala cinematografica, nella concentrazione di volersi dedicare in esclusiva a una storia, succede. Milano Film Fest è un Festival del cinema, lo ha detto e dimostrato a chiare lettere l’anno scorso, seppur con la capacità meneghina di allargare alla poliedricità dei linguaggi che alle storie competono, fotografia, scrittura e pure branded content, musica, per intercettare e ibridare pubblici differenti, creandone uno nuovo e grande, così come altrettanto nicchie, vista la qualità speciale dei film e degli eventi in programmazione, tanto da definire in ciò la diversità di questo Festival dagli altri esistenti. E chi fa marketing sa quanto il dialogo con nicchie specifiche sia ricercato perché genera valore.
In occasione della conferenza stampa, con Claudio Santamaria, direttore artistico del Mff; Tommaso Sacchi, assessore alla cultura del Comune di Milano; Laura Boy, Presidente della Fondazione Mff e Fabrizio Piscopo, General Manager di Mff, che ha presentato la nuova edizione 2026, dal 4 al 9 giugno, al microfono di youmark Laura Boy e Fabrizio Piscopo.
Un’edizione che guarda al futuro
Un laboratorio di idee, non solo una rassegna. Il focus sarà rivolto alle nuove tendenze del cinema e ai linguaggi emergenti, con l’intento di rafforzare il ruolo di Milano come capitale italiana delle storie contemporanee e delle opportunità creative. Il legame con il mercato e con le realtà professionali diventa parte integrante del percorso, in una visione che unisce progettualità e sperimentazione.
Cultura come ecosistema e investimento
Milano come una città che mescola tradizione e innovazione in modo unico, un luogo dove la creatività si diffonde in ogni quartiere. Il festival si inserisce in questa energia quale esperienza culturale diffusa e piattaforma dedicata ai talenti e alle nuove forme dell’audiovisivo.
Format e collaborazioni per i brand
Tra le principali novità della prossima edizione, il festival amplia i format pensati per aziende e partner. Il Creators Stage offrirà uno sguardo privilegiato sui linguaggi del presente, mentre i Corti d’Autore trasformeranno il cinema in una potente forma di narrazione per i brand. A questi si aggiunge una Lounge esclusiva per networking e relazioni professionali. Il progetto sta inoltre esplorando nuove integrazioni con musica, mostre, iniziative per bambini, l’arena estiva e il settore industry.
Un festival diffuso nella città
Nato dalla collaborazione tra Il Cinemino, Esterni, Fondazione Dude e Perimetro, il Mff animerà cinema, teatri, piazze e strade della città con proiezioni, concorsi, anteprime, focus su serie tv e fotografia. Oltre alle competizioni dedicate a lungometraggi e cortometraggi, la seconda edizione includerà una sezione riservata alle anteprime internazionali e due approfondimenti tematici: uno sulle serie, accompagnato dal ritorno dei Serial Awards, e uno dedicato al linguaggio fotografico. Completano il quadro retrospettive, eventi di piazza e una sezione specifica per i professionisti dell’industry.
La governance e la direzione artistica
La Fondazione Milano Film Fest è guidata da un consiglio di amministrazione presieduto da Laura Boy, con Guido Casali come vicepresidente e Franco Gabualdi, Luca Foschi e Giacomo Faina nel ruolo di consiglieri. Alla direzione artistica c’è Claudio Santamaria, affiancato da un tavolo di esperti del settore audiovisivo e cinematografico composto da figure provenienti da realtà editoriali, produttive e culturali. La programmazione sarà affidata ad Agata De Laurentiis, cofondatrice del Cinemino, che coordinerà linee editoriali e selezione dei contenuti.