Il Garante per la protezione dei dati personali ha avviato una consultazione pubblica volta a valutare la liceità del consenso per trattamenti di profilazione raccolto da diversi titolari, ed innanzitutto dagli editori di giornali, attraverso l’adozione del cosiddetto modello ‘pay or ok’ (anche denominato ‘pay or consent’ o ‘consent paywall’ etc.).
Tale modello impone agli utenti, per accedere ai contenuti, ai servizi o alle funzionalità offerte online, di scegliere se sottoscrivere un abbonamento a pagamento oppure acconsentire al trattamento dei propri dati personali, attraverso cookie e strumenti di tracciamento, ai fini di profilazione commerciale. In mancanza di una delle due opzioni, l’accesso ai siti è bloccato.
Probabilmente non è un caso che la consultazione venga avviata dopo che pochi giorni fa la Commissione Ue ha sanzionato Meta per 200 milioni di euro per violazione del DMA (Digital Markets Act), ordinandole di modificare il modello ‘pay or consent’.
Una modalità di business controversa
L’iniziativa si inserisce nel quadro delle istruttorie già avviate dall’Autorità nei confronti di numerosi editori di giornali che utilizzano tale modalità di business ritenuta controversa sul piano della normativa privacy (Gdpr e direttiva e-privacy), anche dall’Edpb, in particolare sulla possibilità di considerare libero il consenso eventualmente prestato dall’utente. La maggior parte degli interessati, infatti, pur di accedere ‘gratuitamente’ ai contenuti o alle funzionalità e ai servizi offerti, acconsente al trattamento dei propri dati, spesso neppure comprendendo a pieno gli effetti delle proprie scelte.
Allo stesso tempo, l’iniziativa vuole evitare un approccio meramente sanzionatorio da parte dell’Autorità, che rischierebbe di compromettere l’attuale modello di mercato degli editori e degli altri titolari coinvolti senza offrire un a valida alternativa in grado di bilanciare adeguatamente le esigenze economiche dei settori interessati, la libera circolazione dell’informazione e il diritto fondamentale alla protezione dei dati personali.
Obiettivo: raccogliere contributi utili
La consultazione, rivolta a tutti i portatori di interessi, mira a raccogliere contributi utili a individuare soluzioni tecniche e operative – come modelli alternativi di accesso ai contenuti – in grado di garantire agli utenti il rispetto dei principi di libertà, specificità e consapevolezza del consenso.
I contributi dovranno pervenire all’Autorità, preferibilmente alle caselle di posta elettronica protocollo@gpdp.it oppure protocollo@pec.gpdp.it (solo posta elettronica certificata), entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’avviso di consultazione pubblica, indicando nell’oggetto: Consultazione pubblica sul modello ‘pay or ok’.
I contributi inviati dai partecipanti alla consultazione non precostituiscono alcun titolo, condizione o vincolo rispetto ad eventuali successive determinazioni del Garante che, ricevuti e esaminati tali contributi, potrà invitare taluni dei partecipanti a uno o più incontri pubblici o privati per discutere le questioni oggetto della consultazione.