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Parmigiano Reggiano, è record per produzione e export. 3.650.563 forme prodotte (+5,2%), 2,2 miliardi di giro d’affari al consumo, quota export che vola al 38%. Cresce il budget comunicazione, ora a quota 20 milioni

Si è tenuta oggi a Milano –  presso la Borsa – la presentazione dei dati economici del comparto Parmigiano Reggiano.

Il 2017 è stato un anno record per la produzione della dop che cresce complessivamente del 5,2% rispetto all’anno precedente. Le oltre 3,65 milioni di forme (circa 147 mila tonnellate) prodotte nel 2017 rappresentano il livello più elevato nella storia millenaria del Parmigiano Reggiano. Un giro d’affari al consumo pari a 2,2 miliardi di euro per la denominazione di origine protetta che si proietta sempre più verso l’estero. Negli ultimi tre anni, la produzione è infatti aumentata da 3,3 milioni di forme a 3,65 milioni di forme, registrando una crescita pari al 10%. Il Parmigiano Reggiano sta vivendo un momento felice anche per quanto riguarda le quotazioni. Se nel 2016 il costo al kg era pari a 8,60 euro, nel 2017 la quotazione media si è attestata a 9,81 euro con un incremento del 14% (fonte: bollettini Borsa Comprensoriale Parma).

L’Italia rappresenta il 62% del mercato, contro una quota export del 38%(+3,9% rispetto all’anno precedente). La Francia è il primo mercato (9.800 tonnellate), seguita da Germania (9.460 tonnellate), Stati Uniti(9.075 tonnellate), Regno Unito(6.163 tonnellate) e Canada (2.380 tonnellate). Se Francia, Germania, Canada e Regno Unito corrono (rispettivamente +11,3%, + 3,2% , +8,1%, +6,6%), gli Stati Uniti frenano (-9,3%) a causa del rapporto euro/dollaro e della concorrenza dei prodotti similari. Al contrario, cresce il Canada che, grazie agli accordi Ceta, conferma le previste opportunità di sviluppo.

La sfida è quella di collocare il prodotto sul mercato a un prezzo remunerativo: nel 2018 si prevede infatti un ulteriore incremento della produzione che porterà il numero delle forme a superare quota 3,7 milioni. Per sviluppare la domanda in Italia e all’estero, il Bilancio preventivo del Consorzio ha previsto un investimento in comunicazione pari a 20 milioni di euro (12 in Italia e 8 all’estero): 7 milioni in più rispetto all’anno precedente.

La strategia del Consorzio si basa su quattro pilastri: distintività di prodotto, incremento dell’export, lotta alla contraffazione e sviluppo delle vendite dirette dei caseifici.

Sul fronte export, il Consorzio ha incrementato gli investimenti all’estero sia in ambito marketing che relazioni pubbliche, creando un network di uffici stampa presenti nei principali mercati di riferimento. L’export rappresenta una delle leve principali per sostenere l’incremento di produzione: il Consorzio si pone l’obiettivo di crescere di 2/3 punti percentuali l’anno e di arrivare nel 2021 a quota 1,6 milioni di forme esportate.

 

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