Nei giorni scorsi a Milano è arrivato il banananas, un frutto esotico: metà banana e metà ananas. L’iniziativa di guerrilla marketing è frutto della collaborazione tra De’Longhi Group e Bonsaininja, società specializzata nell’ideazione e nella realizzazione di eventi ed esperienze (acquisita per la maggioranza da DILEMMA), per promuovere nutribullet, personal blender.
Il banananas non esiste, ma nutribullet si propone come la soluzione più facile ed efficace per mixare e frullare, trasformando in pochi secondi frutta, verdura o semi in un concentrato di benessere. Grazie ai suoi prodotti, tra i quali anche un modello portatile che permette di creare i propri frullati freschi anche “on the go”, il brand si posiziona con il claim frullare non è mai stato così semplice.
La campagna è uno stunt realizzato in collaborazione con Il Verzeratt, fruttivendolo di Milano con oltre 100 anni di storia in zona Duomo. Per un giorno sono state infatti esposte casse vuote di banananas che hanno attirato l’attenzione dei passanti. La curiosità e le domande sono diventate quasi una candid camera raccontata in un video-case. Alla fine della giornata è stato poi svelato il prodotto e sono stati offerti ai passanti oltre 500 frullati di banana e ananas. L’iniziativa ha avuto anche il supporto di diversi influencer che si sono prestati al gioco rilanciando l’esistenza del banananas e generando engagement nella follower base.
L’adv della campagna avrà invece una pianificazione digitale, in linea con il target di Nutribullet, su Facebook, Instagram e TikTok.
“Per nutribullet, un brand globale con radici americane, abbiamo creato una campagna dal cuore autenticamente locale”, commenta nella nota Andrea D’Aloia, Marketing Director De’Longhi Group. “Con i personal blender siamo riusciti a intercettare un’evoluzione chiara: consumatori sempre più focalizzati sul benessere, ma immersi in routine dinamiche e alla ricerca di soluzioni pratiche”.
“Il banananas è un’idea che racconta alla perfezione il nostro modo di lavorare. Non vogliamo infatti organizzare semplicemente eventi, ma creare occasioni di incontro tra marca e consumatore, che possano creare sia engagement, sia notiziabilità”, aggiunge Fabio Legnani, socio Bonsaininja.