Interactive

Nuovi ambiti di applicazione per l’AR e la VR. Prende piede il downsizing, ossia al di fuori dei terminali top di gamma, a disposizione di tutti. Grazie a due big eventi, ecco l’innovazione che fa la differenza conoscere

Virtual Reality e Augmented Reality sono due mercati in espansione: le previsioni per i prossimi anni parlano di un valore della primo dovrebbe raggiungere i 60 miliardi di dollari nel 2023, con un tasso di crescita  di circa il 40% annuo, mentre il secondo dovrebbe sfiorare i 35 miliardi, con un CAGR del 34% annuo.

Sono cifre di tutto rispetto che, al di là dei singoli valori, spingono le imprese a impegnarsi sempre più e a lavorare sull’ibridazione delle loro proposte per renderle più attraenti agli occhi degli investitori.

Guardiamo allora, per una volta, al supply side di questi mercati, sfruttando la coincidenza che – a distanza di pochissimi giorni – si sono tenuti due eventi di richiamo globale: uno del gigante dell’hardware Lenovo, che negli ultimi anni ha acquisito tra gli altri la divisone computer di IBM e quella dei cellulari di Motorola, e l’altro di Google, l’ormai celebre I/O.

Molte ovviamente le novità presentate, ma in questa sede ci limiteremo a quelle relative alla Realtà Virtuale/Realtà Aumentata.

La conferenza “Transform 3.0 ad Accelerate” di Lenovo è il punto di incontro annuale dove clienti business, partner e analisti si danno convegno per prendere visione delle più recenti soluzioni professionali di Lenovo e di come l’azienda sia impegnata a trasformare il posto di lavoro con soluzioni intelligenti che portano a un business più efficace. Dai PC alla realtà aumentata, dall’Internet of Things alle soluzioni di sicurezza, Lenovo rafforza la sua presenza in ambito B2B con una serie di soluzioni tra cui spiccano quelle che liberano il potenziale dell’AR e VR in ambito business.

A questo proposito va notata l’iniziativa di smart business di Lenovo, che mira a portare alle  aziende un approccio basato su soluzioni che comprende sia software sia hardware. Progettato per aiutare i professionisti a utilizzare applicazioni di AR per ricevere assistenza, riduce i tempi delle riparazioni, elimina gli errori, e interviene sui flussi di lavoro complessi migliorando  la collaborazione e contenendo i costi.

La piattaforma ThinkReality, questo il nome scelto per il sub-brand del settore di Lenovo, consente infatti agli utenti di evidenziare, interagire e collaborare con contenuti e informazioni in 3D nel mondo reale, migliorando l’efficienza comlessiva. La piattaforma è indipendente dal dispositivo e dal cloud, e in questo modo è facile per gli utenti professionali adottare e gestire applicazioni software di AR e VR su molteplici sistemi operativi.

Analoga nella concezione, ma indirizzata invece a un ambito invece B2C la proposta presenta all’I/O di Google, con l’obiettivo rendere sempre più coinvolgente ed efficace la ricerca dei contenuti sul proprio motore di ricerca. L’integrazione della fotocamera e della realtà aumentata all’interno della Ricerca Google diventa così il primo passo per entrare in un “nuovo” mondo, quello in cui la maniera più diretta per comprendere le informazioni è vederle, e gli utenti potranno visualizzare e interagire con oggetti 3D direttamente dal motore di ricerca.

Gli stessi oggetti, ha comunicato l’azienda, potranno inoltre essere posizionati nello spazio circostante e mostrati in scala attraverso l’utilizzo delle funzionalità di realtà aumentata, su cui Google sta lavorando con partner quali NASA, New Balance, Samsung, Volvo e molti altri. A breve saranno creati contenuti contenuti 3D attraverso cui interagire tramite la Ricerca nel più breve tempo possibile.

Una strada che passa attraverso l’arricchimento ulteriore di Google Lens, con nuove funzioni che vanno dall’inquadrare il menù di un ristorante per individuare velocemente i piatti popolari di quel determinato luogo e visualizzare le recensioni e le immagini fornite in precedenza dai clienti e guide locali di Maps alla possibilità di effettuare una traduzione simultanea di un’immagine dal vivo con il testo tradotto posizionato direttamente sopra le parole originali. Un cambiamento epocale, che va oltre la già ottima possibilità di gestire a voce (io detto, tu scrivi) le mail e le altre app di messaggistica, o l’integrazione con Microsoft per l’installazione gratuita sul mobile delle funzioni di Office.

Ma le novità investono anche Google Go (in precedenza battezzato Google Lite) rivolta principalmente ai mercati emergenti. L’obiettivo, in questo caso, è quello di aiutare le persone “che hanno difficoltà a leggere”. Google Go avrà un peso di circa 100KB e potrà essere dunque utilizzata sui dispositivi di fascia bassa venduti con un costo inferiore ai 50 dollari in Paesi come l’India.

Un passo significativo in vista del downsizing in atto, che sta portando le funzioni  evolute di AR e VR al di fuori dei terminali top di gamma, a disposizione di tutti. Attenzione, perché questa sarà l’autentica rivoluzione prossima ventura.