Nielsen ha pubblicato i risultati Ad Intel relativi al mercato pubblicitario nel mese di marzo 2025. Questi vedono gli investimenti pubblicitari in Italia chiudere il mese a +1,8%, che conferma la crescita già registrata a gennaio. Se si esclude dalla raccolta web la stima Nielsen sul search, social, classified (annunci sponsorizzati) e dei cosiddetti Over The Top (OTT), l’andamento nel cumulato gen./mar. del 2025 si attesta a +0.9%.
Relativamente ai singoli mezzi, la Tv è in crescita sia nel solo mese di marzo (+2,2%) che nel cumulato gennaio/marzo (+1,8%).
I Quotidiani e i Periodici sono in calo rispettivamente del -2% (cumulato gen./mar. -4,4%) e del -8,9% (cumulato gen./mar.-6,1%). In crescita del 9,9% la Radio (cumulato gen./mar. +7,5%).
Sulla base delle stime realizzate da Nielsen, la raccolta dell’intero universo del Web advertising nel cumulato gen./mar. 2025 chiude con un +2,6% (-2,1% se si considera il solo perimetro Fcp AssoInternet).
Segno positivo per l’Out of Home (Transit e Outdoor) che cresce nel periodo cumulato gen./mar. del 3%. In calo sia il Cinema, che nel periodo cumulato segna un 3,2%, che il Direct Mail, che segna un -7,8%.
Sono 15 i settori merceologici in crescita nel mese di marzo, il contributo maggiore è portato daAlimentari (+7,2%), Servizi professionali (+54%), e Enti/Istituzioni (+61,6%). In calo a marzo gli investimenti di Distribuzione (-18,7%), Turismo/Viaggi (-21,1%), e Bevande/Alcoolici (-15,9%).
Relativamente ai comparti con la maggiore quota di mercato, si evidenzia, nel periodo gennaio/marzo 2025, l’andamento positivo di Enti/Istituzioni (+38%), Abitazione (+14,5%) e Servizi professionali (+35,1%). In calo invece Informatica/Fotografia (-58%) e Distribuzione (-15,8%).
“Il mercato pubblicitario nel mese di marzo ha confermato il trend positivo osservato già nei primi 2 mesi dell’anno, con otto dei dieci settori a maggiore investimento che hanno contribuito significativamente alla crescita, apportando un incremento che supera i 7 milioni di euro. Questo dato sottolinea una dinamica incoraggiante della spesa pubblicitaria. Tuttavia, un elemento di cautela emerge dall’analisi dell’indice di fiducia dei consumatori e delle imprese, che mostra una flessione a cominciare dal mese di febbraio di quest’anno. Questo calo della fiducia, verosimilmente legato all’effetto dazi, potrebbe rappresentare un segnale di potenziale rallentamento economico futuro, con ripercussioni sulla propensione al consumo e agli investimenti che monitoreremo nelle prossime settimane”, commenta nella nota Luca Bordin, Country Leader Italia.