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Netcomm, L’eHealth in Italia: investimenti limitati per la digitalizzazione, l’uso delle app e il ruolo delle farmacie online

In Italia, dove la penetrazione di Internet ha raggiunto il 73% con un totale di 43 milioni di utenti attivi, i cittadini adottano oggi comportamenti digitali anche in ambito sanitario: nel 2017 il 32% degli italiani ha utilizzato servizi digitali per raccogliere informazioni sulle strutture sanitarie, il 22% per prenotare servizi come il check-up, mentre il 18% lo ha fatto per controllare referti medici o ricevere promemoria su visite mediche; solo l’11% dei cittadini ha, invece, utilizzato strumenti digitali per pagare servizi sanitari1.

Le nuove modalità di relazione con il consumatore/paziente e le prospettive evolutive dei servizi legati alla salute impongono una riflessione agli attori che operano in questo settore: dalle aziende ospedaliere alle case farmaceutiche, dalla Pubblica Amministrazione alle farmacie.

“In un quadro di forte evoluzione, caratterizzato da un lato dalle nuove aspettative dei consumatori/pazientie dall’altro dalle riflessioni economiche imposte da una spesa pubblica per la salute in costante aumento, è necessario adottare un nuovo approccio basato sulla generazione di valore per l’intero ecosistema sanitario”, afferma in una nota Roberto Liscia, Presidente Netcomm. “E’ fondamentale che gli operatori si pongano obiettivi di lungo termine che prendano in considerazione la qualità dei servizi offerti, l’esperienza vissuta del paziente,la cooperazione e l’interoperabilità tra gli operatori, nonché l’efficientamento dei costi del sistema. Tutti glioperatori dell’ecosistema devono concorrere in maniera sinergica alla creazione di un maggior valore per il cittadino/paziente, dal quale l’intero sistema della salute potrà trarre miglioramenti di efficacia e di efficienza”.

Per poter dare valore all’intero sistema, prosegue la nota, un ruolo fondamentale è rappresentato dal digitale. A oggi in Italia gli investimenti per la digitalizzazione della salute sono ancora limitati: si parla infatti di 1,3 miliardi di euro di spesa per la salute nel 2017.

Il paziente, al centro dell’eHealth, diventa così sempre più digitale adottando nuove modalità di interazione con la rete di assistenza sanitaria come l’uso delle app, soprattutto in chiave fitness.

Ad accrescere il valore generato dall’eHeath concorrono anche le start-up, aziende che stanno innovando la salute in diversi ambiti come l’analisi dei big data per finalità di ricerca, lo sviluppo di nuove modalità di servizi sanitari oppure la creazione di nuove forme di dialogo con i pazienti.

“Siamo nell’era della Digital Health Revolution e solo una nuova concezione del nostro sistema sanitario inun’ottica di trasformazione digitale, potrà garantire sistemi di salute capaci di fornire servizi di qualità al cittadino e in grado di perseguire obiettivi di efficienza complessiva del sistema”, conclude Liscia.