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NeroGiardini: i dazi Usa un’opportunità di crescita. La comunicazione 2026? Ancora in definizione

Alessandro Bracalente, Managing Director Nero Giardini
Alessandro Bracalente, Managing Director Nero Giardini

NeroGiardini ha festeggiato a Milano i suoi primi 50 anni, scegliendo come cornice il palazzo di proprietà in Corso Venezia 9, recentemente restaurato e trasformato in sede rappresentativa del brand. L’evento ha visto la partecipazione del management, tra cui Enrico e Alessandro Bracalente, rispettivamente Presidente e Managing Director, e ha rappresentato l’occasione per presentare la nuova strategia di crescita per il triennio 2025-2027.

L’obiettivo del marchio è consolidare e ampliare la propria presenza su mercati selezionati, rafforzando una rete commerciale europea già attiva da oltre quattordici anni e supportata da un servizio B2B snello, margini competitivi e una logistica integrata che mantiene il cuore della produzione nel distretto fermano-maceratese.

L’espansione punta a rafforzare una rete di distribuzione già strutturata e attiva da oltre quattordici anni in Europa, supportata da un servizio B2B più leggero, margini competitivi e da una logistica integrata che mantiene il cuore della produzione nel distretto fermano-maceratese.

“Il nostro b2b si ispira al metodo farmaceutico”, spiega Bracalante. “Si va in farmacia con la ricetta, il farmaco nel 90% dei casi non è mai disponibile; il farmacista dice di ritornare per il ritiro. Io ho adottato lo stesso sistema: il cliente arriva in negozio con il cellulare e chiede un modello di scarpa, il nostro negoziante si collega al nostro sistema, se è disponibile fa il prelievo, altrimenti viene emesso un ordine e il giorno dopo l’articolo è disponibile in negozio. Credo fortemente in questa strategia e sono convinto che sarà vincente per il futuro”.

Numeri alla mano, NeroGiardini guarda al futuro e lo fa con ottimismo, grazie ad un fatturato di circa 100 milioni di euro realizzato nel 2024 ed un previsionale analogo per il 2025.

Prezzo e italianità

“A livello europeo vogliamo posizionarci con un brand premium”, prosegue Bracalante, “che però ha anche un prezzo più accessibile rispetto ai competitor. Inoltre vogliamo enfatizzare la nostra identità di produttori italiani, rispetto ai maggiori player che delocalizzano la produzione”.

L’obiettivo è presidiare sempre di più il mercato europeo, vantando una rete commerciale già sviluppata soprattutto in Belgio e Spagna, sia puntare a oltre, come Usa (con una quota di mercato pari al 3%), Canada, Giappone e Corea del Sud.

Per quanto riguarda gli usa, “Nei dazi intravedo un’opportunità per il nostro brand che può di intercettare quella fetta di consumatori che non possono permettersi l’acquisto di una calzatura made in Italy in pelle, il cui costo si attesta tra i 500 e i 900 dollari. Noi che rappresentiamo l’entry price su questa fascia potremmo proporci per acquisire nuova clientela e aumentare le nostre quote”.

La comunicazione

Nessuna strategia pianificata e ufficializzata ad oggi sul fronte comunicazione, Le attività saranno annunciate nei prossimi mesi e partiranno a inizio 2026. A livello europeo l’azienda conferma l’interesse ad attivare attività social, per supportare la strategia di brand identity.

di Aurora Romano