Ci sono elementi dei brand che non possono esser abbandonati, uno di questi è il jingle Negroni, quindi nonostante la sfida del cliente fosse la spinta a cancellarlo, il no GRUPPO ARMANDO TESTA è andato dritto a meta proponendo un posizionamento distintivo, capace di far emozionare, ma al contempo restando inamovibile: “il Jingle non si tocca”. Anche se lo si è reso più romantico nello spot, con la regia di Paolo Genovese, che segna l’esordio di una campagna multimedia, che raddoppia le settimane di pianificazione del 2024, arrivando a 18, con investimenti in crescita (pianificazione Dentsu) e soprattutto che inaugura la collaborazione tra Gruppo Veronesi e Gruppo Armando Testa.
Il potere della passione di un team
Cos’altro vi possiamo dire visto che non abbiamo il film da mostrarvi e neppure i credits? Che anche questa forma anomala di presentazione, quasi una sorta di teaser sulla campagna che verrà, fa in effetti parte del calore che questo brand ha e vuole trasferire. Ascoltate l’intervista che abbiamo fatto a Claudia Ferrari, responsabile marketing Negroni Salumi, Jacopo Morini e Fabiano Pagliara, direttori creativi Gruppo Armando Testa, onestamente da quanto non vivevamo un’atmosfera così? E a loro fanno eco anche le parole usate nel suo speech da Paolo Genovese: la comunicazione deve nascere da lavori corali, di team, dove si sta bene insieme, ci si diverte anche, perché queste alchimie ‘dietro le quinte’ arrivano ai destinatari della comunicazione medesima. Le marche devono restituire emozioni.
Senza emozione non c’è valore
Se non ci sono emozioni, non c’è il valore. Quindi, una marca prima di tutto deve essere emozione e la creatività sa costruire piattaforme strategiche che servano proprio allo scopo. Specifica Morini:” noi siamo molto attenti alla strategia e ai touch point, ma la vera vittoria è quando la creatività riesce a raccontare una storia che fa sentire tutti partecipi e riesce ad avvicinare il brand alle persone. Negroni era già nel cuore degli italiani, ma con il pay off ‘la tua buona stella’, la stella di Negroni diventa davvero la stella di ognuno di noi. Perché ognuno ha la sua buona stella da raccontare”.