Youmark

Melinda al Festival della Crescita, con il progetto celle ipogee, unico nel panorama ortofrutticolo mondiale. Crescere è sostenibilità econonomica, ambientale e sociale. A novembre la nuova campagna tv. Sempre con Cernuto Pizzigoni & Partners

Con l’agenzia, infatti, il rapporto è più che collaudato, superando addirittura i confini della partnership, per definirsi d’amicizia. Tanto è profonda la conoscenza e la collaborazione reciproca, come al microfono di youmark raccontano Andrea Fedrizzi e Federico Barbi, rispettivamente responsabile marketing strategico e operativo e responsabile commerciale Melinda, intervenuti al Festival della Crescita, di cui Melinda è stata sponsor, per presentare l’innovazione delle celle ipogee (l’azienda ha investito negli ultimi 4 anni oltre 90 milioni di euro per dotarsi di strutture che le consentano di servire i clienti con i più alti standard di qualità di prodotto e di servizio), ricavate all’interno della miniera Rio Maggiore.

Un’area di 80 ettari di roccia Dolomia, a circa a 575 metri sopra il livello del mare, a 900m dall’ingresso della miniera e 275m sotto le radici degli alberi di melo che sono coltivati sui terreni in superficie.

L’impianto nasce dall’intuizione della Tassullo Materiali, l’azienda titolare della concessione per l’estrazione della roccia in questo sito, di ‘sfruttare quegli spazi già stati oggetto della sua attività estrattiva per la conservazione delle mele, ed è il primo e unico al mondo.

Tra i vantaggi, la riduzione del consumo di energia (che significa riduzione dell’immissione di Co2 nell’atmosfera), il risparmio idrico (conseguente alla possibilità di usare la geotermia per il raffreddamento dei compressori), l’eliminazione dei pannelli coibentanti (il cui smaltimento genera inquinamento) e la salvaguardia del paesaggio e del territorio agricolo, senza dimenticare l’azzeramento dell’inquinamento acustico e l’impulso all’economia locale con creazione di posti di lavoro e sinergie con le industrie del territorio.

Oltre agli spazi di accesso e di servizio, l’impianto è costituito da tre corridoi paralleli lunghi circa 110 metri, per un totale di dodici celle e una capacità di circa 10.000 tonnellate di mele all’anno. Le celle sono tutte dotate di moderni dispositivi tecnici e di sicurezza e di impianti assorbitori di Co2 esterni, che servono sia per assorbire la Co2 in eccesso dall’interno delle celle e creare l’ambiente ideale per la conservazione, sia per ripristinare la composizione standard dell’aria interna, pima di procedere all’apertura delle celle.

All’interno, troviamo anche una grande vasca che contiene circa 100 m3 di acqua che serve sia come riserva antincendio che per raffreddare i compressori.

Ci sono poi dei generatori d’azoto che filtrando l’aria atmosferica separano e concentrano l’azoto che attraverso le tubazioni viene inviato alle celle di conservazione dove va a sostituire progressivamente l’o2 in esse contenuto fino a farlo scendere al livello desiderato, in genere inferiore al 2% rispetto al 21% che si trova nell’aria atmosferica che respiriamo.

Il tutto, a fronte di un investimento di circa 8,8 milioni di euro, ripagato, oltre che dai vantaggi in termini di sostenibilità economica, ambientale e sociale, anche dalla soddisfazione per la visita del Premier Matteo Renzi, lo scorso maggio, la vittoria del premio Good Energy Award di Bernoni Grand Thornton nell’ambito del 15° Italian Energy Summit e il Sodalitas Social Award.