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Media e dintorni. Quando Sanremo fa boom. Cardamone/OMD: i grandi numeri si fanno con grandi eventi live. Che si mostrano per quello che sono

“Insomma, che realizzano quanto promettono per ‘dna’. Al punto da diventare format. Rispettando modi e tempi del proprio contesto, nonché le aspettative del pubblico. Dunque, anche in era digital, se si sa connettere e far condividere, i numeri della tv che fu tornano. E il primato non può che restare nelle mani della generalista”.

E’ il pensiero di Anthony Cardamone, Head of Research OmnicomMediaGroup, che sul tema aggiunge:

“Dal punto di vista culturale il Festival di Sanremo appartiene alla nostra storia, quindi, per questo aspetto, l’interesse è costante. Poi, sotto il profilo mediatico l’attenzione è tutta per l’evento canoro.

In termini di audience e share, in realtà è il pubblico a decretarne il successo già dalla prima serata. Spesso, infatti, il segreto è appunto nella seconda parte della prima serata. Nel prime time classico è sempre il programma più visto, poi se è un buon festival cresce anche in seconda serata, altrimenti si affossa e il proseguo segue il trend in decrescita.

Il profilo d’ascolto di questa edizione è più giovane rispetto a quello della scorsa. Inoltre, questo del 2015 è in linea con le migliori edizioni del recente passato. Come sempre ha un pubblico di fedeli e un pubblico di occasionali, che rendono il festival il grande evento. I fedeli  sono perlopiù gli over 45, mentre gli occasionali sono giovani. Di conseguenza, un festival di successo è per natura più giovane di un festival negativo”.

 

 

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