Il che corrisponde a guardare ampio alla futura evoluzione, in ottica sempre più sinergica e integrata, potendo coinvolgere anche attività di planning e creatività. Perché quel che conta è essere a fianco dei brand e supportarli nella crescita. Una crescita possibile solo se le marche tornano a ragionare strategie di lungo e di breve come facce della medesima medaglia.
Driver della crescita: equity, activation ed experience
Non a caso, chi sa maneggiare congiuntamente i tre driver della crescita, quindi equity (purpose e posizionamento, ragione per cui il brand esiste ed è differente dagli altri), activation (azioni per mantenere viva la propria domanda di prodotti) ed experience (creare per i consumatori esperienze che volgiano ripetere), negli ultimi anni è cresciuto del 46%. Peccato che ben l’85% dei brand esistenti non lo faccia (Apple ad esempio è uno dei virtuosi), spesso falsamente assicurati da attività di performance marketing misurabili nel qui e ora.
Kantar, riduttivo definirci società di consulenza. Meglio advisor
Tutti i brand possono crescere, grandi o piccoli che siano. Di qui l’organizzazione in due unit.‘Brand Growth’, supporta i clienti nella gestione del brand e nell’ottimizzazione delle attività che contribuiscono al suo successo, identificando le leve vincenti per garantire le migliori performance nell’immediato e assicurarsi le migliori prospettive per il futuro, e ‘Demand Growth’, aiuta i brand a tradurre il loro valore in crescita tangibile, sfruttando insight che spaziano dalla definizione delle strategie di brand, dall’innovazione fino alla shopper experience. Il tutto identificandosi quali advisor stabilmente a fianco dei clienti per produrre valore, diventando indispensabili per i dati posseduti, per la loro qualità e per il modo in cui si indirizzano le aziende a seguire percorsi di crescita.
Ne parliamo con Federico Capeci, Ceo Kantar .