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Marco Testa: “Mio padre amava stupire l’occhio, sorprendere il cuore, divertire la mente. E quasi sempre ci riusciva”. A Torino, in piazza XVIII Dicembre, da ieri c’è ‘Sintesi 59’, l’opera di Armando Testa realizzata in cinque metri d’altezza. E il Gruppo lancia anche un contest creativo per la sede di Los Angeles

Di cui vi abbiamo già parlato ieri, anticipando la notizia dell’inaugurazione di ‘Sintesi 59’ . Il contest è indirizzato ai giovani creativi, per il vincitore uno stage di un mese nella sede del Gruppo Armando Testa di Los Angeles.

Ma torniamo a ‘Sintesi 59’, un tributo della città di Torino (la direzione artistica è firmata dall’architetto Benedetto Camerana) ad Armando Testa e alle sue opere, che fanno da tempo parte di importanti collezioni museali nel mondo. Dal Moma di New York allo Stedelijk Museum di Amsterdam, all’Israel Museum di Gerusalemme, per citarne alcune. Tanto che, a guardare le immagini che scorrono sull’intervista di youmark a Marco Testa, viene spontaneo dire, qui mancava.

Una sfera e una mezza sfera di acciaio nero, di circa 5 metri di altezza, a ricordare per sempre la creatività e lo stile unico, capace di fondere e rielaborare arte, moda, cinema e design, di questo padre della nostra moderna pubblicità e maestro nella comunicazione, che guardava sempre originalmente avanti, realizzando qualcosa di nuovo, di unico.

Così è nata anche ‘Sintesi 59’. Un giorno del 1959, appunto, quando durante un viaggio di lavoro a New York vide in una vetrina una bambola giapponese, composta da due semisfere. “Volevo riuscire a rappresentare visivamente una sfera e mezza, così eliminando qualsiasi concessione al pittoricismo disegnai una sfera e mezza aerografata a tutto volume” fu il suo commento a quest’opera che, totemica e modernissima allo stesso tempo, rappresenta una delle prime apparizioni di arte minimale. E non è un caso che il suo disegno, nato autonomo, successivamente sia diventato il simbolo della campagna di comunicazione per il liquore Punt e Mes.

Armando Testa
Nasce a Torino nel 1917. Frequenta la Scuola Tipografica Vigliardi Paravia dove Ezio D’Errico, pittore astratto, gli fa conoscere l’arte contemporanea, a cui guarderà sempre con grande interesse. Nel 1937, a vent’anni, vince il suo primo concorso per la realizzazione di un manifesto, un disegno geometrico ideato per la casa di colori tipografici ICI.

Dopo la guerra lavora per importanti case come Martini & Rossi, Carpano, Borsalino e Pirelli. Lavora anche come illustratore per l’editoria e crea un piccolo studio di grafica. Negli anni Cinquanta insegna e poi dirige un liceo artistico a Torino, dove ha come studente Michelangelo Pistoletto.

Nel 1956 nasce l’agenzia Armando Testa dedicata alla pubblicità non solo grafica ma anche televisiva.

Come ulteriore riconoscimento istituzionale del suo lavoro, è invitato a tenere la cattedra di Disegno e Composizione della Stampa presso il Politecnico di Torino dal 1965 al 1971. Nel 1968 riceve la Medaglia d’oro del Ministero della Pubblica Istruzione per il suo contributo all’Arte Visiva, mentre nel 1975 la Federazione Italiana Pubblicità gli tributa la Medaglia d’oro come riconoscimento per i successi conseguiti all’estero.

La sua agenzia diventa la più grande fra quelle operanti in Italia e continua a siglare campagne pubblicitarie di grande successo.
Si dedica ad una ricerca grafica e pittorica di libera creatività dagli anni Settanta agli anni Novanta.

Dalla metà degli anni Ottanta Testa, oltre che nella pubblicità vera e propria, si impegna nell’ideazione di manifesti per eventi e istituzioni culturali e di impegno sociale, da Amnesty International alla Croce Rossa, dal Festival dei Due Mondi di Spoleto al Teatro Regio di Torino.

La pubblicità viene ormai studiata come forma autonoma di espressione e comunicazione, e diverse istituzioni italiane e straniere dedicano a Testa mostre antologiche, che spesso comprendono la sua attività pittorica. Vanno ricordate le esposizioni presso il Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano nel 1984, la Mole Antonelliana di Torino nel 1985, il Parson School of Design Exhibition Center di New York nel 1987 e Los Angeles nel 1988, il Circulo de Bellas Artes di Madrid nel 1989.

Sempre nel 1989 diviene ‘Honor Laureate’ presso la Colorado State University di Fort Collins, dove viene organizzata una personale.
Armando Testa muore a Torino il 20 marzo 1992, tre giorni prima di compiere settantacinque anni. Tra le mostre a lui dedicate dopo la sua scomparsa, le personali di Palazzo Strozzi a Firenze e del Israel Museum di Gerusalemme nel 1993, del Museo di Arte Contemporanea di Rivoli e Castel Sant’Elmo nel 2001 e all’Istituto Italiano di Cultura di Londra nel 2004 e ancora Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano nel 2010.