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L’Ue multa X: 120 milioni di euro per violazioni del DSA. Elon Musk esplode sui social

La Commissione europea contesta a X il design ingannevole del badge blu, la scarsa trasparenza degli annunci e l’accesso limitato ai dati: è la prima sanzione importante sotto il Digital Services Act
Elon Musk X

La Commissione europea ha inflitto a X, la piattaforma di Elon Musk, una multa da 120 milioni di euro per una serie di violazioni del Digital Services Act. È la prima sanzione di questa portata dall’entrata in vigore del regolamento e segna un precedente importante nei rapporti tra Bruxelles e le grandi piattaforme.

Secondo l’Ue, X avrebbe messo in atto pratiche considerate ‘ingannevoli’ riguardo al badge blu: trasformato in un servizio a pagamento, non garantirebbe più un’identificazione affidabile degli account, aprendo la porta a impersonificazioni e abusi. A questo si aggiungono le criticità legate alla trasparenza dell’archivio degli annunci, ritenuto incompleto, e alle limitazioni imposte ai ricercatori nell’accesso ai dati pubblici.

La reazione di Elon Musk

Il proprietario di X ha respinto duramente la decisione di Bruxelles, definendola ‘folle’ e sostenendo che si tratti di una misura politica più che regolamentare. In un post ha accusato l’Ue di colpire la libertà di espressione e di ostacolare le aziende tecnologiche statunitensi, invitando gli Stati Uniti a rispondere con fermezza per difendere la propria sovranità digitale.

Bruxelles respinge le accuse

Bruxelles ha respinto al mittente le accuse, ribadendo che la sanzione riguarda esclusivamente questioni di trasparenza, sicurezza e corretta informazione degli utenti. E avverte: se X non apporterà modifiche sostanziali ai propri sistemi potrebbero arrivare nuove misure.

Cosa succede ora

La procedura prevede un percorso definito: 60 giorni per correggere la parte relativa ai blue check; 90 giorni per presentare le misure su annunci e dati; valutazione del piano da parte del Board of Digital Services (1 mese); decisione finale della Commissione (altro mese).

Se X non dovesse rispettare i requisiti, Bruxelles potrà introdurre ulteriori penalità o aprire un nuovo procedimento. Parallelamente rimangono aperte altre indagini avviate nel 2023, legate alla gestione dei contenuti illegali e alle misure antidisordine informativo: un dossier che potrebbe portare a nuove decisioni.