Eventi

Lorenzo Marini espone in Brasile alla Biennale d’Arte per la Sosteniblità-Cop30

Lorenzo Marini, Biennale d’Arte per la Sosteniblità-Cop30

Il Brasile ospita la 30a Conferenza delle Convenzione delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici a Belèm, dal 10 al 21 Novembre.

All’interno di questo evento, nel cuore dell’Amazzonia, si inaugura la prima Biennale d’Arte per la Sostenibilità.

Artisti di tantissime nazionalità sono stati invitati a creare opere dedicate per sensibilizzare sulle soluzioni climatiche e ridurre le emissioni. Per l’Italia partecipa Lorenzo Marini con due opere realizzate appositamente: Sustainable Type e Siamo tutti Amazzonia.

L’artista italiano noto per la sua Typeart ha realizzato queste due opere che dialogano poeticamente sul destino del pianeta e del linguaggio umano. Due opere, due poli di una stessa riflessione: da una parte il rischio dell’oblio, dall’altra la speranza della rinascita.

Sustainable type, spiega la nota, è un alfabeto materico e simbolico, dove la materia sostituisce molto spesso la lettera. Un’opera  costruita con i materiali della terra: A di Amazzonia, B di Bamboo, C di Cork, E di Eggshell, G di Gypsum, H di herbs, I di incense, J di jeans, K di kiwi, L di Leaves e così via.

In questo lavoro, le lettere si fanno sostanza, texture, profumo. La natura stessa diventa linguaggio e il linguaggio diventa un omaggio alla sua bellezza ma anche alla sua fragilità. Un gesto d’arte che invita a riscrivere il futuro con l’alfabeto della sostenibilità.

La seconda opera appartiene alla serie dei black hole, esposti all’ultima Biennale di venezia.In questa opera, il buco nero è il centro della  materia, dove le lettere – simboli del linguaggio e della vita – vengono attratte da una forza oscura.

In questa visione, prosegue la nota, Marini trasforma l’alfabeto in un campo gravitazionale dell’emergenza ecologica. Il titolo diventa così un monito e una dichiarazione di appartenenza: Siamo tutti Amazzonia, perché la perdita della foresta, del respiro e della parola naturale riguarda ognuno di noi.

“Le due opere sono come poli magnetici – spiega Marini – il rischio e la speranza, il buio e la luce. Se Siamo tutti Amazzonia è un grido, Sustainable Type è una risposta”.

La Biennale Amazzonia ha lanciato ai media il suo tema e le opere in digitale a Brasilia dal 22 al 31 ottobre, ma espone tutte le opere a Belèm durante il mese di Novembre per poi concludere a New York il tour dal 15 dicembre presso Saphira Gallery e i curatori sono Alcinda Saphira, Milene Coutinho, Rosita Cavenaghi e Shereen Badr.

“Contrariamente a chi pensa che l’arte non debba trasmettere messaggi, credo che la condivisione di temi importanti come quello della sostenibilità sia parte fondante della funzione artistica. Mentre Kandinsky sosteneva che l’arte nasce da una necessità interiore e non da un contenuto da trasmettere, per Picasso con Guernica è denuncia, per un monumento è un ricordo, per la body art è una provocazione e per la Land art è sensibilizzazione. Sempre e comunque messaggi importanti”, conclude Marini.

Informazioni tecniche

1.Siamo tutti Amazonia, mixed media on canvas, 100×100 cm.

Concept: il linguaggio come materia in pericolo.

2.Sustainable Type, materiali riciclati e sostenibili su legno, 100×100 cm.

Concept: Alfabeto di materiali simbolo di biodiversità.

Mostra: Biennale Amazzonia COP30 Brasilia, Belèm, New Yorl.

Artista: Lorenzo Marini