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La Tv modernizza il Paese spingendolo verso la connettività. I dati del Primo Rapporto Auditel- IPSOS

I 65-74enni oltre tutti gli stereotipi: sono un pubblico pregiato per i broadcaster e gli investitori pubblicitari
Paolo Lugiato, Direttore Generale Auditel
Paolo Lugiato, Direttore Generale Auditel

È stato presentato a Milano il Primo Rapporto Auditel-IPSOS sulle famiglie italiane che poggia sulla Ricerca di Base Auditel, la più estesa radiografia socio-tecnologica del Paese, capace di fotografare in tempo reale la struttura dei nuclei familiari e il loro grado di connessione.

“Fotografare con precisione la struttura delle famiglie significa dare a broadcaster, imprese e istituzioni uno strumento decisivo per interpretare il presente e progettare il futuro”, ha dichiarato Paolo Lugiato, Direttore Generale Auditel, sottolineando come il controllo diretto dei device nelle abitazioni elimini distorsioni e garantisca la qualità degli “universi di riferimento” utilizzati per misurare le audience.

Auditel - IPSOS, totale schermi

Smartphone e ‘second screen’ dominano la scena digitale

I dati del rapporto certificano un’Italia dotata di 121,6 milioni di schermi – quasi cinque a famiglia – con 43,9 milioni di televisori di cui 24,7 milioni connessi a Internet, mentre le Smart TV sono raddoppiate in cinque anni (+131 %). Smartphone e ‘second screen’ dominano la scena digitale (77,7 milioni di unità), ma un quarto delle famiglie naviga soltanto da mobile e la banda larga fissa si ferma al 65%, segno che il completamento delle infrastrutture resta decisivo per un ecosistema pienamente connesso.

 Auditel - ipsos, over 65

I 65-74enni: iperconnessi, multidevice, multipiattaforma

Focus centrale del rapporto è la ridefinizione del target 65-74 anni, ormai indistinguibile dal resto della popolazione per dotazioni, competenze e capacità di spesa: le famiglie composte esclusivamente da over 65 sono 6,6 milioni (+540 mila in cinque anni) e superano quelle con minori, ma al loro interno si distinguono nettamente i 65-74 enni, attivi e iperconnessi, dagli over 75, ancora distanti dal digitale. Nei nuclei di soli 65-74 enni la penetrazione di Internet raggiunge il 92 %, la banda larga il 56 % e lo smartphone il 91 %; oltre metà possiede almeno una Smart TV, con una media di 2,9 dispositivi connessi per 1,5 componenti in media. La fruizione di piattaforme streaming in questa fascia è quasi raddoppiata (dal 14 % al 26 %), mentre i servizi BVOD triplicano (dal 5 % al 14 %), a conferma di un appetito crescente per contenuti on demand.

Auditel - Ipsos, dotazioni digitali over 65

“Abbiamo superato lo stereotipo dell’anziano analogico: il pubblico maturo di oggi è digitale, informato e rappresenta un potenziale ancora inespresso. Del resto, dobbiamo tenere presente che un 67enne di oggi, ancora giovane e in larga parte professionalmente attivo, ha vissuto in pieno la rivoluzione digitale”, ha commentato Nando Pagnoncelli, Presidente di IPSOS Italia, richiamando studi internazionali che attestano come la soglia di ‘anzianità’ si sia spostata in avanti in termini di salute, istruzione e centralità mediale. I nuovi senior, infatti, presentano livelli di istruzione e storie professionali allineati alla media, con il 10 % delle famiglie in classe socio-economica ‘Alta’ e il 15 % in ‘Medio-Alta’, valori paragonabili a quelli dei nuclei ancora attivi.

Auditel - IPSOS, i +65 oltre gli stereotipi

In discussione il marketing generazionale

L’analisi mette dunque in discussione il marketing generazionale tradizionale e invita broadcaster, investitori pubblicitari e policy-maker a includere il segmento 65-74 anni nei propri piani di contenuto e di sviluppo.

Concludendo i lavori, Lugiato ha richiamato “la necessità di colmare il divario infrastrutturale incrementando la banda larga”, mentre Pagnoncelli ha ribadito che “la società italiana non è invecchiata: è maturata, e maturità oggi significa competenza tecnologica e multicanalità”.