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Jungle compie 10 anni: “L’innovazione creativa è il nostro DNA”

Dieci anni di crescita, evoluzione e nuove sfide: JUNGLE spegne le candeline e si prepara a un salto di qualità che segnerà una svolta nella sua identità e nel suo posizionamento sul mercato. Dall’expertise consolidata in attività di street marketing a GreenGraffiti, dagli eventi alle attivazioni territoriali, fino al focus strategico della divisione Media. A raccontarcelo è Lorenzo Fabbri, Ceo e Founder.

Dieci anni di Jungle è un traguardo importante. Come lo state vivendo?

“Questo anniversario è un momento chiave per noi. Siamo nati nel novembre del 2014, e in questi anni ci siamo trasformati più volte, crescendo e adattandoci ai cambiamenti del mercato. Arriviamo a questa tappa con rinnovato entusiasmo e con una chiara volontà: portare ad un livello successivo questo processo di evoluzione, ridefinendo i modelli organizzativi interni, sviluppando nuove connessioni commerciali e rafforzando il nostro team”.

Ripercorriamo il viaggio fin qui. Quali sono stati i momenti chiave di questi anni?

“Siamo partiti con GreenGraffiti, un mezzo di comunicazione sostenibile e innovativo che ci ha distinti fin da subito, e che rimane tutt’ora un fattore differenziante rispetto alle altre agenzie, nonché uno dei nostri punti di forza. È nato come un’idea disruptive, in un’epoca in cui il settore era ancora ancorato ai manifesti e iniziava appena ad aprirsi al digitale: l’inizio del percorso è stato abbastanza tortuoso perché abbiamo dovuto da una parte convincere i Comuni ad inserire questo strumento all’interno del proprio Regolamento Pubblicitario, e dall’altra conquistare la fiducia di un mercato abituato ai formati tradizionali, e che non sapeva neppure se trattare il servizio come soluzione media o guerrilla marketing. Una volta superato quello scoglio e data una forma commerciale a GreenGraffiti®, l’espansione verso il settore degli eventi e delle attivazioni è stato naturale, con i primi flash mob e le prime installazioni, prevalentemente per realtà museali e appartenenti al mondo dell’entertainment”.

Il vostro claim è ‘We make the unexpected’. Ci fa qualche esempio concreto di campagne inaspettate?

“Uno dei primi progetti matti è stato il takeover di un chiosco in viale Argonne a Milano nel 2015 per il lancio della seconda stagione di House of Cards. Oggi l’utilizzo creativo di edicole e chioschi è diventato uno standard, ma all’epoca era una novità assoluta. Stesso discorso per le prime campagne di wild posting, realizzate per Givenchy o Furla: un tempo riservati a campagne elettorali e alla promozione di attività locali, ora gli spazi destinati all’affissione ‘selvaggia’ sono diventati una soluzione pianificata perfino dai grandi centri media internazionali. Jungle ha sempre avuto questa attitudine innovatrice, quasi pionieristica, trovando nuove strade e anticipando i trend”.

Ora siete pronti a una nuova trasformazione. Di cosa si tratta?

“L’agenzia è nata da una mia intuizione avuta appena uscito dall’università, e si è formata passo dopo passo, con un team che in 10 anni è stato portato da 3 a 30 elementi. Negli ultimi mesi in particolare abbiamo vissuto un cambio generazionale importante, con l’affermazione di un gruppo sempre più strutturato ed esperto: l’ingresso più recente è stato quello di Valentino Riccio, che in coppia con Anna Uberti, Jungler ormai da quasi 5 anni, ha preso le redini della divisione Attivazioni ed Eventi, settando obiettivi di crescita ancora più ambiziosi”.

Quali sono i piani per il futuro?

“Negli anni abbiamo sviluppato una forte expertise nel settore beauty, ben rappresentato ad esempio dalle grandi installazioni natalizie realizzate a Milano per Dior e Sephora durante lo scorso dicembre, e siamo da sempre molto vicini al mondo della musica, con all’attivo decine di collaborazioni per etichette come Universal, Sony e Carosello, che grazie alla caratura degli artisti che curano ci hanno permesso di sperimentare e lavorare a progetti estremamente creativi ed interessanti. Rafforzarci in queste aree è l’obiettivo primario per il prossimo triennio, con un occhio a possibili collaborazioni con ambiti affini, come il cinema ed il fashion. E un’attenzione particolare anche all’universo food&beverage, che da sempre trae grande beneficio dalle ibridazioni con altri settori. Una menzione a parte la merita poi la divisione media: con OFF Media, la nostra struttura interna, gestiamo pianificazioni radio, tv e strategie digitali. Nata due anni fa, oggi è in piena espansione e si sta affermando con risultati molto positivi”.

Parliamo di numeri: come sta crescendo Jungle?

“L’agenzia sta vivendo un bel periodo di crescita, costante e soprattutto ‘organica’: negli ultimi anni in termini numerici il team ha sempre subito un incremento medio di una o due unità all’anno, segno di un trend positivo ma non drogato da commesse destabilizzanti. Questo percorso è iniziato verosimilmente nel 2019, anno in cui abbiamo triplicato i volumi rispetto a quello precedente, per poi congelarsi durante il biennio segnato dal Covid. Dal 2022 siamo ripartiti sulla falsariga dei risultati ottenuti pre-pandemia, e anche nell’anno appena concluso abbiamo segnato un +20% sul precedente, mantenendo dei margini in linea con gli obiettivi designati. Va anche detto” annota in chiusura Lorenzo Fabbri “che a differenza di molte agenzie, Jungle lavora per lo più su progetti singoli, senza accordi continuativi: ciò significa che ogni gennaio riparte da zero, ed è proprio per questo che le relazioni costruite nel corso del tempo, ed i risultati ottenuti sono fondamentali per consolidare il percorso anche per gli anni a venire”.

Uberti e Riccio a proposito del loro ingresso

Anna Uberti: “La mia avventura in Jungle è iniziata lunedì 9 marzo 2020, proprio nel primo giorno di lockdown dovuto alla pandemia”, racconta Anna Uberti, “e in questi cinque anni ho assistito a molte trasformazioni dell’agenzia, sia dal punto di vista organizzativo sia nei progetti affrontati. Nonostante i cambiamenti, la sua identità è rimasta sempre chiara: durante il periodo del Covid ci siamo reinventati come un’agenzia creativa atl, per poi ri-orientarci prima sullo street marketing e successivamente sugli eventi e sulle grandi installazioni urbane, ottenendo risultati straordinari”.

Valentino Riccio: “La mia scelta di entrare in Jungle nasce dalla consapevolezza del valore che l’agenzia ha costruito negli anni e del potenziale di crescita ancora da esplorare. Il suo posizionamento forte e distintivo, unito alla capacità di innovare nel settore degli eventi e delle attivazioni, rappresenta una base solida per ampliare nuove prospettive. Come stabilito con Lorenzo il mio ruolo qui sarà duplice: da un lato, mettere a disposizione il mio know-how in piani di comunicazione integrata, eventi e attivazioni per sviluppare progetti di valore; dall’altro, contribuire all’evoluzione strategica dell’agenzia, rafforzandone l’identità e la presenza sul mercato. Jungle ha già scritto pagine importanti del mondo dell’advertising, e il mio obiettivo è contribuire a tracciare le prossime, con idee audaci e nuove direzioni da esplorare.”

L’arrivo di Riccio è stato anticipato negli ultimi mesi da una serie di ingressi che hanno toccato aree diverse dell’agenzia: Alessandra Catarozzo, ex account manager Glovo, entrata come product owner del media proprietario GreenGraffiti, Andrea Vittone, ex event manager Vinokilo, inserito all’interno del team di project management, e Alessia Larotonda, ex consumer engagement specialist Max Mara, new entry nel dipartimento account e commerciale.